Putin trova la scusa per usare il nucleare: "Armi con uranio? Reagiremo"

Kiev: missili di Mosca distrutti in Crimea; intercettati due bombardieri Usa sul Mar Baltico

di Redazione Esteri
Il Presidente cinese Xi Jinping incontra il Presidente russo Vladimir Putin
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Kiev, l'ira di Putin sull'invio di armi con uranio da Londra: "Reagiremo col nucleare"

"L'Occidente ha deciso di combattere la Russia fino all’ultimo ucraino non a parole ma nei fatti. Se l'Occidente collettivo inizierà a usare armi con componenti nucleari, la Russia sarà costretta a reagire". A dichiararlo è direttamente il presidente Vladimir Putin, parlando davanti alla stampa dopo i suoi colloqui con il collega cinese, XI Jinping. La Russia aveva già detto nelle scorse settimane che l'utilizzo di tali munizioni da parte dell'Ucraina sarebbe stato considerato equivalente all'utilizzo di una bomba nucleare sporca.

Il riferimento è alle dichiarazioni arrivate da Londra, secondo cui la Gran Bretagna potrebbe inviare  a Kiev proiettili di carri armati perforanti "che contengono uranio impoverito" in Ucraina: lo ha detto ieri, lunedì 20 marzo, il vice ministro della Difesa, la baronessa Annabel Goldie, rispondendo a una interrogazione parlamentare scritta, durante un'audizione di secondaria importanza alla Camera non elettiva dei Lord, passata del tutto sotto silenzio sull'isola, fino a che oggi non è stata pubblicata dai media ucraini.

Kiev, abbattuti questa mattina dei missili russi in Crimea. Mentre Xi Jinping invita in Cina il presidente Putin

Il ministero della Difesa ucraino ha dichiarato, in un post su Telegram, che un'esplosione nella città di Dzhankoi, nel nord della Crimea, ha portato alla distruzione di missili da crociera russi destinati alla flotta guidata da Mosca nel Mar Nero. "Un'esplosione nella città di Dzhankoi, nel nord della Crimea temporaneamente occupata, ha distrutto i missili da crociera russi Kalibr mentre venivano trasportati su treni a rotaia", si legge. I missili, progettati per essere lanciati dalle navi della flotta russa del Mar Nero, hanno una gittata operativa di oltre 2.500 chilometri (1.550 miglia) sulla terraferma e di circa 375 chilometri in mare. 

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Mosca, intercettati due bombardieri Usa sul Mar Baltico

Il ministero della Difesa russo ha reso noto che ieri sera un suo caccia Su-35 ha intercettato due bombardieri americani B-52 sul Mar Baltico, vicino al confine russo. Lo riporta l'agenzia Ria Novosti.  "Dopo aver allontanato gli aerei militari stranieri, il caccia russo è tornato al suo aeroporto di base", ha precisato il dicastero. 

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Mosca,  Xi Jinping invita il presidente Putin in Cina 

Al via il secondo giorno di colloqui tra Russia e Cina a Mosca, dove ieri (20 marzo) è giunto il presidente cinese, Xi Jinping. Xi ha invitato il presidente russo, Vladimir Putin, a visitare la Cina nel corso di quest'anno, in occasione del terzo Belt and Road Forum, dedicato ai dieci anni dell'iniziativa di sviluppo infratrutturale lanciata da lui stesso nel 2013, e ha sottolineato l'importanza di rafforzare i legami intergovernativi tra Cina e Russia. Xi ha incontrato oggi (21 marzo) il primo ministro russo, Mikhail Mishustin, all'indomani del primo incontro, durato quattro ore e mezzo, con il presidente russo: colloqui "molto seri" con "un approfondito scambio di opinioni", li ha definiti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante i quali Putin si è detto pronto a discutere la proposta cinese per una soluzione politica della guerra in Ucraina.

La visita in Russia, ha detto Xi a Mishustin, citato dai media di Mosca, risponde a una "logica storica", e i due Paesi sono "partner strategici". Xi ha esteso l'invito a visitare la Cina anche a Mishustin, che ha accettato, e ha chiesto di intensificare il lavoro dei meccanismi intergovernativi dei due Paesi, proposta anche questa accolta dal premier russo, che si è dichiarato favorevole a stabilire un "lavoro costruttivo" con il nuovo premier cinese, Li Qiang. La Russia, ha detto Mishustin, "è seriamente interessata a rafforzare ulteriormente il partenariato globale con la Cina", che nel 2023, ha aggiunto, puntano a portare l'interscambio a quota 200 miliardi di dollari.

La visita di Xi giunge mentre a Kiev si sta dirigendo il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ultimo leader dei Paesi del G7 a visitare l'Ucraina. Xi e Putin si incontreranno di nuovo oggi per i colloqui formali. Intanto, la visita del presidente cinese a Mosca ha suscitato critiche dagli Stati Uniti, che hanno fatto sapere di respingere l'idea di una proposta di cessate il fuoco derivante dal summit di Mosca, che per Washington servirebbe a ratificare le conquiste russe in territorio ucraino e a congelare la guerra alla condizioni volute da Mosca. Per il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, la visita di Xi a Mosca fornisce una "copertura diplomatica" alla Russia per continuare a perpetrare i crimini di guerra e lascia intendere che la Cina non ritenga Putin responsabile dei crimini commessi in Ucraina. 

Alle critiche degli Stati Uniti, ha risposto oggi, da Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ribadendo che la Cina non ha mai fornito armi ad alcuna parte in conflitto nella guerra in Ucraina, e ammonendo gli Usa a non puntare il dito contro la Cina. Gli Stati Uniti, ha detto il portavoce, dovrebbero considerare "oggettivamente gli sforzi della Cina e della comunità internazionale per promuovere la pace e i colloqui, invece di aggrapparsi alla mentalità da Guerra Fredda e spingere per l'escalation del conflitto". Nessuna indicazione è emersa, invece, da Pechino su un possibile, e molto atteso, colloquio tra Xi e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo la visita a Mosca del presidente cinese. La Cina ha sempre mantenuto una posizione "obiettiva ed equa" rispetto al conflitto, ha detto Wang, che è rimasto sul vago, limitandosi ad affermare che Pechino "mantiene la comunicazione con tutte le parti".

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