Dal muro col Messico allo slogan. Usa 2024, DeSantis scimmiotta Trump

Ron DeSantis apre la campagna per le primarie repubblicane e richiama i temi cari a Trump: muri, slogan, minacce a Biden e la grande convinzione di vincere

di Redazione Esteri
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Presidenziali Usa 2024: la campagna di DeSantis "copia" Trump

Ron DeSantis, governatore della Florida, apre la sua campagna per la corsa alle presidenziali del 2024. Dal pulpito di DesMoines, in Iowa - dove aprono tradizionalmente le primarie - ha presentato i temi attorno ai quali sta costruendo il suo programma di candidatura. Non sono passati inosservati i riferimenti, per nulla velati, ai "cavalli di battaglia" del suo avversario, Donald Trump.

A cominciare dalla promessa di "costruire un muro" al confine meridionale con il Messico, proseguendo poi con lo slogan scelto per la campagna che ricalca nettamente il “Make America Great Again” del tycoon, con la versione “aggiornata” in "Great American Comeback". Di chiara ispirazione trumpiana è stato anche l'attacco che il governatore DeSantis ha rivolto alla Cina: "Lasciatemi essere chiaro, è il Partito comunista cinese la nostra primaria minaccia a livello internazionale". "Il nostro grande ritorno americano - ha continuato, scaldando la platea di circa mille persone a quanto risulta - comincerà con il mandare Joe Biden nel seminterrato della sua casa nel Delaware".

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DeSantis ha proseguito il suo comizio criticando le "politiche fallimentari" su criminalità, immigrazione, produzione energetica e sull'economia, incluso il costo della vita, ricalcando pedissequamente lo "sfidante" repubblicano. E come il tycoon, anche il governatore della Florida ha promesso di fare piazza pulita della burocrazia di Washington.

Nello specifico, DeSantis ha proposto di formare una nuova burocrazia a Washington, da sostituire in blocco con quella esistente, formata da cittadini provenienti da tutti gli Stati Uniti, da far “migrare” nella capitale americana. "Puoi avere grandi politiche - ha dichiarato - puoi prendere buone decisioni, ma hai bisogno di gente che condivida con te i tuoi stessi valori e metta la missione al primo posto". "E non puoi farlo - ha aggiunto - riciclando gente da Washington, noi abbiamo bisogno di convincere gli americani in tutto il Paese a prendere la famiglia e a trasferirsi nella capitale per due, quattro, sei, otto anni".

"Perchè noi - ha continuato - abbiamo bisogno di gente che viva il Paese e che vada a Washington per riaffermare il diritto che noi, il popolo, dobbiamo guidare il nostro governo". DeSantis ha poi attaccato di nuovo la capitale, richiamando i toni trumpiani del "Deep State", lo Stato oscuro, accusando il centro politico degli Stati Uniti di "aver imposto la sua volontà su di noi per troppo tempo. È tempo di imporre la nostra volontà a Washington".

Verso la fine del comizio, è arrivata poi la promessa: il 20 gennaio 2025 sarà lui a giurare come 47esimo presidente degli Stati Uniti, annuncio dopo il quale è partita la canzone che probabilmente accompagnerà il suo tour per il Paese: "Real American", di Rick Derringer, uno dei brani che gli appassionati di wrestling conoscono bene, perchè usato da Hulk Hogan nei suoi roboanti ingressi sul ring.

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