Usa, ennesima follia: una ragazza sbaglia auto, il proprietario le spara
Una cheerleader in Texas sbaglia auto in un parcheggio e il proprietario apre il fuoco ferendo la ragazza e un'altra cheerleader nelle vicinanze
Usa, ennesima follia: l'incidente è avvenuto a Elgin, non lontano da Austin
Non s'arresta la follia delle armi negli Stati Uniti: nella giornata di oggi una cheerleader in Texas ha sbagliato auto in un parcheggio e il proprietario, il 25enne Pedro Tello Rodriguez Jr, ha aperto il fuoco ferendo la ragazza e un'altra cheerleader nelle vicinanze. L'incidente è avvenuto a Elgin, non lontano da Austin. La polizia ha arrestato Pedro Tello Rodriguez Jr. Una delle cheerleader ferite è in condizioni gravi ed è ricoverata in ospedale.
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La notizia arriva dopo che ieri un 16enne afroamericano è stato ferito alla testa da un colpo d'arma da fuoco esploso dal proprietario di una abitazione dopo essersi recato per sbaglio nella casa pensando di trovarci i suoi fratelli a Kansas City, nel Missouri. Lo ha riferito la polizia, citata dalla Cnn. Gli agenti hanno risposto alla segnalazione di una sparatoria la sera del 13 aprile e hanno trovato l'adolescente ferito.
Ma non è tutto. Sempre nella giornata di ieri Kaylin Gillis, una ragazza americana di 20 anni, è stata uccisa dopo essere entrata per sbaglio con la sua auto nel vialetto della casa di un uomo in una zona rurale dello Stato di New York, nella città di Hebron, dove la notte gli ingressi alle abitazioni sono poco illuminati.
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La giovane era in macchina con altre tre persone e - secondo la ricostruzione della polizia - ha fatto erroneamente ingresso nella proprietà del 65enne Kevin Monahan: dopo essersi accorta dell'errore stava tornando indietro ma l'uomo avrebbe aperto il fuoco contro il veicolo, colpendola.
"Questo è un caso molto triste di alcuni giovani che stavano cercando la casa di un amico e sono finiti a casa di quest'uomo che ha deciso di uscire con un'arma da fuoco e di sparare", ha detto lo sceriffo di Washington Country Jeffrey Murphy in conferenza stampa. "Non c'era chiaramente alcuna minaccia da parte di nessuno nel veicolo", ha detto lo sceriffo Murphy. "Non c'era motivo per il signor Monahan di sentirsi minacciato". L'uomo "non ha collaborato alle indagini e si è rifiutato di uscire dalla sua abitazione per parlare con la polizia", ha dichiarato l'ufficio dello sceriffo in un comunicato stampa. Monahan è stato accusato di omicidio di secondo grado.