Zelensky sputa nel piatto in cui mangia e tratta l'Ue come una pezza da piedi

Il presidente ucraino: “È assurdo e senza precedenti che non ci sia un calendario, né per l’invito né per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato"

Di Giuseppe Vatinno
Zelensky
Esteri

Zelensky si lamenta dei "ritardi" per entrare nella Nato, la reazione isterica che crea sgomento tra i vertici 

La vicenda che riguarda Zelensky sta confermando che si tratta di una vicenda sempre più surreale ed il vertice Nato che si tiene a Vilnius in Lituania ne ha dato plastica conferma. La Nato, tramite il suo segretario generale Jens Stoltenberg, ha fatto sapere al leader ucraino che “l’adesione ci sarà solo quando ci saranno tutte le condizioni”. Così prima si atterrare a Vilnius, come programmato, Zelensky ha fatto un bello sputazzo nel piatto dove (letteralmente) mangia, visto che dopo si è abbuffato alla cena ufficiale.

“È assurdo e senza precedenti che non ci sia un calendario, né per l’invito né per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato», ha sentenziato indignato alquanto. Ma non contento, appena atterrato, è andato a sobillare la folla a Vilnius è ne ha sparata un’altra: "La Nato renderà l'Ucraina più sicura e l'Ucraina renderà la Nato più forte". Ringraziamo dunque l’Ucraina che “ci renderà più forti”. Per ora, però, ci ha reso solo i mutui e l’energia molto più alti. Dunque l’uomo dalla maglietta militare sudata e che ballava sui tacchi a spillo prende a pesci in faccia chi gli ha permesso di resistere e contrattaccare la Federazione Russa, fornendogli

IL G7 BLINDA ZELENSKY. NATO: "L'UCRAINA MAI COSÌ VICINA". IL LEADER DI KIEV INCASSA GARANZIE MA INSISTE SULL'ADESIONE

Il G7 blinda l'Ucraina con un sistema di garanzie e protezioni in attesa dell'adesione alla Nato che avverrà solo dopo la fine della guerra. 'Kiev non è mai stata così vicina', dice il segretario generale Stoltenberg al termine del vertice di Vilnius. Il presidente Zelensky incassa il risultato e riconosce la linea degli alleati, ma aggiunge che 'nulla vale come l'adesione'. Nella dichiarazione finale del summit, nasce una sorta di Guerra fredda 2.0: l'Alleanza ridisegna la sua strategia e torna a difendersi dalla Russia, guardando anche a Pechino. 'Abbiamo unito il mondo per sostenere Kiev. La compattezza sia un modello per tutte le sfide', dice il presidente americano Biden all'università di Vilnius.

armi e un mare di euro – dollari.

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La reazione isterica di Zelensky ha provocato sconforto e sgomento tra i vertici Nato che si sentiranno di dover precisare che “il futuro dell’Ucraina è nella Nato” per placare il comico ucraino che prima che scoppiasse la guerra rischiava il processo per corruzione.

Lo stesso Joe Biden è stato ovviamente contrariato dalla impertinenza dell’ucraino, soprattutto dopo che gli ha concesso la fornitura delle micidiali bombe a grappolo che lo ha messo contro tutti i suoi alleati europei e soprattutto quelli storici Canada, UK e Nuova Zelanda. Un fatto mai verificatosi.

Zelensky continua a intestardirsi sull’immediata entrata dell’Ucraina nella Nato facendo il finto tonto rispetto all’articolo 5 dell’Alleanza atlantica che recita:

"Le Parti convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro". Quindi, a norma di regolamento, facendo entrare l’Ucraina nella Nato la stessa organizzazione sarebbe automaticamente in guerra con la Russia. Più volte in passato uno sconsiderato Zelensky ha utilizzato la Terza Guerra Mondiale nucleare per spaventare l’UE, gli Usa e in generale tutti gli alleati.

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L’Ucraina è come un uomo che sta affogando e cerca di trascinare a fondo con lui la mano di colui il quale sta cercando di salvarlo.

 

In realtà il rischio di una Terza Guerra Mondiale Nucleare è altissimo, ma lo è non per colpa dei Russi ma proprio per colpa di Zelensky che ogni giorno sfrutta le paure delle Cancellerie europee per rafforzare il suo potere personale. Il tutto a danno anche dei cittadini Ue, stanchi di supportare Zelensky e per cui pagano costi altissimi in termini di inflazione stellare e aumento del costo dei mutui.

Il comico ucraino in realtà rappresenta il principale ostacolo a qualsiasi piano di pace e trattativa. Basta ricordare l’impudenza che ebbe a Roma quando incontrando il Papa disse che lui non era interessato alla mediazione che il Pontefice proponeva.

Zelensky sa che la guerra lo ha salvato personalmente –come detto- da un processo per corruzione e alla guerra deve la sua enorme popolarità mondiale. Ormai è trattato come una madonna pellegrina che deve essere omaggiato e riverito ovunque va in processione.

Zelensky sta tenendo letteralmente in ostaggio Washington, Bruxelles, Roma, Berlino, Londra. Le sue richieste sono ormai veri e propri diktat a cui sottopone giornalmente i suoi alleati, trattandoli come pezze da piedi e con fare arrogante e prepotente. Zelensky sta cercando di provocare un olocausto nucleare solo per passare ai libri di storia e finché ci sarà lui la pace sarà un miraggio.

Ma la situazione sta cambiando. Gli Usa si sono stufati di quello che i vertici del Pentagono considerano un pericoloso megalomane e lo stesso Biden ne sta prendendo progressivamente le distanze ed infatti è stato proprio il presidente Usa che ha correttamente allontanato l’ipotesi dell’entrata dell’Ucraina nella Nato, provocando le ire dell’uomo dalla maglietta verde sudata.

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