Dai maritozzi al ragù ai bignè al curry: la svolta "salata" di Massari. Menu
Il maestro pasticcere continua a sorprendere: l'ultima creazione è in collaborazione con lo chef Alberto Gipponi
La svolta di Iginio Massari: dal dolce al salato. Svelato il nuovo menu in collaborazione con lo chef Alberto Gipponi
Iginio Massari continua a sorprendere. Dopo il lancio di una sua linea di arredamento, il maestro pasticcere ha annunciato - sempre in sordina, sui suoi canali social - la collaborazione con lo chef Alberto Gipponi, per dare vita a un nuovo menu salato dove - e qui citiamo direttamente il post del maestro - "dall’incontro della creatività e delle esperienze dei due chef prendono vita dei piatti sorprendenti e mai banali".
"Ti aspettiamo tutti i giorni dalle 12.00 alle 15.00 alla Galleria Iginio Massari di Milano, in Piazza Diaz" - si legge ancora nel sopracitato post-comunicato stampa del pasticcere - "per pranzare con gli innovativi piatti della nostra offerta salata, gli sfiziosi mignon e i golosissimi maritozzi al ragù e al cacio e pepe". Specialità e stuzzichini perfetti da gustare per un aperitivo e da abbinare a calici di bollicine, cocktail o birre artigianali. Ma le sorprese non finiscono qui. Massari e Gipponi hanno pensato anche a cinque piatti d’autore da mangiare al tavolo, per una pausa pranzo diversa dal solito.
C'è il baccalà mantecato servito nel suo latte e condito con olio all’alloro, maggiorana e olive taggiasche, e poi l’insalata caesar rivisitata, con dressing all’uovo, miele e aceto dell’Acetaia San Giacomo, mele essiccate, pollo, parmigiano e crostini al rosmarino. Altro piatto freddo, l’orzo con finocchietto, mela e mandorle, e la pappa al pomodoro con burrata e vaniglia, "quello che forse meglio di tutti rappresenta l’incontro tra pasticcera e cucina". Ma anche un bel "bignè al curry". Infine, un ceviche di salmerino, pesce d’acqua dolce accompagnato dal latte di tigre aromatizzato con spezie e latte di cocco. Insomma, un progetto ambizioso, frutto di due artigiani caparbi che non smettono mai di sperimentare.