Donne paragonate a pezzi di carne: "Pubblicità sessista", macelleria nel caos

La strana forma di marketing affissa sui cartelloni pubblicitari ha scatenato polemiche: il titolare è accusato di sessismo

a cura di Redazione
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Donne paragonate a pezzi di carne: la strana pubblicità di una macelleria a Bergamo, titolare accusato di sessismo

Il corpo di una donna paragonato a un pezzo di carne, come un filetto o una tagliata, sui manifesti pubblicitari di una macelleria. E' successo a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dove molti residenti sono insorti contro il titolare della Macelleria Magri Bruno per questa strana forma di marketing e lo hanno accusato di sessismo. La vicenda è corsa anche in rete, dove ha scatenato una faida tra detrattori e sostenitori. 

Sono due i poster contestati. Il primo raffigura due labbra femminili con rossetto rosso accostate a carne in cottura su griglia e recita: "Gli irresistibili richiami della carne". L'altro confronta diversi tagli di carne e Lady Gaga che indossa il famoso Meat Dress. Si tratta dell'abito - in carne di manzo - che la cantautrice statunitense ha indossato in occasione degli Mtv Video Music Awards del 2010, ai tempi già condannato dalle organizzazioni animaliste. "Così o così?", domanda il cartellone, "importante che sia carne naturale a km zero".


 

Tutto ha avuto inizio la scorsa settimana, quando la macelleria ha affisso i cartelloni pubblicitari in occasione della Notte Bianca che si è festeggiata in città. Secondo quanto spiegato dai titolari, i due cartelloni avrebbero dovuto essere esposti solamente durante la Notte Bianca, ma diversi concittadini sostengono di averli visti sia di mattina che in altre giornate. Ebbene, da lì i due poster sono stati pubblicati anche sulla pagina Facebook "Sei di Chiuduno se..." e qui la popolazione si è scissa in due, tra chi è scagliato ferocemente contro questa forma di marketing e chi invece ha difeso l'ironia e la goliardia.

"Abbiate il coraggio di dire alle vostre bambine che è normale che un uomo paragoni loro, donne, a qualcosa da cacciare e desiderare come un pezzo di carne, non da mangiare ma da possedere. Abbiate il coraggio di spiegare alle vostre bambine che per voi è solo ironia, e non solo non vi disgustate ma anzi, ammiccate e sorridete quando vi dicono che siete solo un oggetto da possedere. Questa pubblicità fa schifo, fa parlare, sì, ma male, e non credo sia quello l’intento di una pubblicità": questo uno dei commenti contrari. Per non parlare dei commenti di vegetariani e vegani e i contro commenti di chi criticava, a sua volta, vegetariani e vegani.

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Dall'altra parte le argomentazioni del partito dei favorevoli: "Non ci trovo nulla di strano; quanto moralismo; ce ne vorrebbero di persone così ironiche; i problemi sono altri; non si può più ironizzare su niente che qualcuno si offende". Così alcuni utenti che, conoscendo la famiglia che gestisce la macelleria, hanno difeso i gestori a spada tratta, sostenendo che non si trattava di sessismo. Sulla questione, infine, è intervenuta anche la moglie di uno dei titolari. La donna ha spiegato che il poster con Lady Gaga voleva veicolare il messaggio secondo il quale le loro carni erano genuine e a km 0, ribadendo l'importanza di mangiare carne naturale. E ribadisce che nella loro pubblicità non c'era nessuna forma di sessismo, ma solo che erano circondati da tanta ipocrisia. Dopo l'indignazione social i poster sono stati ovviamente rimossi.

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