Granchio blu tarocco, nei makert è greco. Ira Coldiretti: "Schiaffo al Veneto"
L'associazione fa appello alla grande distribuzione perché preferisca i crostacei pescati nei nostri mari
Granchio blu, la denuncia di Coldiretti: "La presenza del crostaceo greco in alcuni supermercati veneti grida vendetta ed è un'offesa ai cittadini"
Il granchio blu sta seriamente minacciando l'industria ittica italiana. L'invasione è partita dal Veneto e ora si sta espandendo anche in altre zone d'Italia. Il problema è talmente grave che si è pensato di risolverlo spingendo i cittadini a consumarlo e aumentano le esportazioni verso l'America, dove è uno dei prodotti più apprezzati sulle tavole.
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Mentre i pescatori italiani si trovano con le reti strappate, senza più vongole e altri pesci prima raccolti comunemente nei nostri mari, nei supermercati è diventato sempre più comune trovare nel banco frigo anche il granchio blu, peccato però che arrivi dalla Grecia.
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“La presenza del granchio blu greco in alcuni supermercati veneti grida vendetta ed è un'offesa ai cittadini che hanno risposto all'appello degli operatori di settore e dei rappresentanti istituzionali cercando di consumarlo a tavola sia nei ristoranti che a casa. - dichiara Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto, una delle prime associazioni che tra le prime ha denunciare il problema di questo crostaceo che sta mettendo a serio rischio il 40% sulla produzione totale italiana di cozze e vongole.
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"Questi primati, continuamente minacciati dalla concorrenza estera, - continua - sono ora minacciati anche dall'importazione del granchio blu che rivela l'ennesima distorsione di filiera a fronte, peraltro, di una disponibilità giornaliera di 3 quintali di prodotto al mercato ittico di Chioggia e nonostante il prezzo molto competitivo che si attesta attorno a neanche due euro, il quale dovrebbe favorire l’acquisto da parte della Grande Distribuzione Organizzata".
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In media ogni giorno vengono raccolti circa 130 quintali di esemplari che in parte vengono destinati al consumo ma per la maggior parte allo smaltimento. Per questo Coldiretti chiede alla GDO di premiare lo sforzo della filiera italiana scegliendo di non importare pescato dall'estero.