Georgia, proteste contro la legge “agenti stranieri”: migliaia in piazza
Il governo approva in prima lettura una controversa norma repressiva contro gli “agenti stranieri”, che allontanerebbe la nazione dall’Europa
Proteste in Georgia, i manifestanti accusano il partito al governo di essere “schiavo” del Cremlino e Putin
Sessantasei manifestanti sono stati arrestati in Georgia e 50 poliziotti sono rimasti feriti in violenti scontri a Tbilisi nelle proteste contro una controversa legge sugli "agenti stranieri". Nonostante le critiche interne e quelle arrivate dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, 76 parlamentari georgiani hanno sostenuto il disegno di legge sugli agenti stranieri approvato in prima lettura, mentre tredici hanno votato contro. I manifestanti hanno anche intonato slogan contro Vladimir Putin, accusando il partito al governo di essere "schiavo" del presidente russo.
Georgia: ddl agenti stranieri scatena la protesta, arresti e feriti
La polizia georgiana ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad'acqua per disperdere i manifestanti che si sono radunati nel centro di Tbilisi, dopo che il Parlamento ha approvato, in prima lettura, un progetto di legge sugli "agenti stranieri" che, secondo gli attivisti per i diritti umani, rappresenta una svolta autoritaria del Paese.
La legge, sostenuta dal partito al potere "Sogno georgiano", richiederebbe a tutte le Ong che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero di registrarsi come "agenti stranieri", pena multe salate. I detrattori dell'iniziativa la paragonano alla legge russa del 2012, che da allora viene usata da Mosca per reprimere il dissenso.
La televisione georgiana ha mostrato i manifestanti che protestavano con rabbia davanti al Parlamento mentre la polizia armata di scudi antisommossa lancia gas lacrimogeni e aziona i cannoni ad'acqua. Alcuni dei manifestanti scesi in piazza sventolavano la bandiera dell'Unione europea e degli Stati Uniti.
"Il futuro del nostro Paese non appartiene e non apparterrà ad agenti stranieri"
Il primo ministro georgiano, Giorgi Garibashvili, ha ribadito il suo sostegno alla proposta di legge, affermando che le disposizioni proposte sugli agenti stranieri soddisfano "gli standard europei e globali".
"Il futuro del nostro Paese non appartiene e non apparterrà ad agenti stranieri", ha ammonito. Il partito al governo, sostenitore dell'adesione della Georgia all'Ue, ha criticato gli oppositori del ddl fuori e dentro il Parlamento.
La presidente Salome Zourabichvili, eletta come candidata di "Sogno georgiano", si è però dichiarata contraria annunciando che porrà il veto al disegno di legge; a suo dire, si tratta di un’iniziativa che metterebbe in pericolo le speranze della Georgia di entrare nell'Unione europea.
Il Parlamento, comunque, può annullare il suo veto. Zourabichvili al momento si trova negli Stati Uniti, ma secondo media locali, ha annullato tutti gli incontri e sta preparando un messaggio urgente alla nazione.
Più di 60 organizzazioni della società civile e organi di stampa hanno affermato che non rispetteranno la legge. Negli ultimi anni il governo della Georgia ha affrontato le critiche degli osservatori, che affermano che il paese sta andando alla deriva verso l'autoritarismo. A giugno, l'Ue ha rifiutato di concedere alla Georgia lo status di candidato insieme a Moldavia e Ucraina, per via dello stallo delle riforme politiche e giudiziarie.
Georgia: l'appello dell'opposizione e le proteste a oltranza a Tbilisi
Il principale partito di opposizione della Georgia ha lanciato un appello a nuove proteste nella capitale Tbilisi, contro i piani del governo di varare la controversa legislazione sugli "agenti stranieri", ritenuta uno strumento per contrastare il dissenso, sul modello di una simile legge già in vigore in Russia dal 2012.
"A partire dalle 15 (12 in Italia), i georgiani inizieranno a radunarsi in via Rustaveli e questo ogni giorno", ha annunciato il politico Nika Melia, del partito Movimento nazionale unito, dell'ex presidente incarcerato Mikhail Saakashvili.
Anche i gruppi della società civile hanno convocato proteste fuori dal Parlamento per la giornata di oggi. Gli appelli sono arrivati dopo che più di 60 persone sono state arrestate e dozzine di agenti di polizia feriti in violenti scontri scoppiati ieri sera a Tbilisi dopo l'approvazione in prima lettura della contesta legislazione, tra i timori di un regresso democratico del Paese.
Georgia: Ue e Usa, legge agenti stranieri mina partenariato
Sia gli Stati Uniti che l'Unione europea si sono espressi contro la proposta di legge sugli agenti stranieri, passata in prima lettura al Parlamento georgiano e che ha scatenato una forte protesta a Tbilisi.
Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha avvertito che i responsabili della repressione delle manifestazioni potrebbero diventare oggetto di sanzioni e che la legge "potrebbe mettere a rischio il partenariato" Washington-Tbilisi.
La legge sugli agenti stranieri è incompatibile con i valori Ue
Dal canto suo, il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, ha esortato la Georgia a mantenere lo stato di diritto e ha ammonito che la legge sugli agenti stranieri è "incompatibile con i valori Ue e contraddice l'aspirazione della Georgia ad aderirvi".
"Martedì il Parlamento georgiano ha adottato in prima lettura la nuova legge sulla “trasparenza dell'influenza straniera”. È uno sviluppo molto negativo per la Georgia e la sua popolazione". Lo afferma in una nota l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
"La legge nella sua forma attuale rischia di avere un effetto dissuasivo sulla società civile e sulle organizzazioni dei media, con conseguenze negative per i molti georgiani che beneficiano del loro lavoro. Questa legge è incompatibile con i valori e gli standard dell'Ue. Va contro l'obiettivo dichiarato della Georgia di aderire all'Unione europea, sostenuto da un'ampia maggioranza di cittadini georgiani. La sua adozione definitiva potrebbe avere gravi ripercussioni sulle nostre relazioni", evidenzia.
"L'Unione europea esorta la Georgia a mantenere il suo impegno a favore della promozione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani e ricorda il diritto delle persone a una protesta pacifica", conclude Borrell.