Transizione sostenibile o cura del paesaggio? Scazzo tra associazioni green

Il nuovo parco eolico che sorgerà ad Avellino divide le associazioni green: è più importante la transizione verde o la cura e tutela del paesaggio?

di redazione green
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Avellino, il progetto del nuovo parco eolico che divide le associazioni green. Protesta Italia Nostra

Le due grandi anime storiche dell'ambientalismo si sono separate da anni, ma la vicenda della scorsa settimana nel Montefeltro ha segnato una rottura definitiva tra le associazioni dedite alla conservazione dell'habitat (come Amici della Terra, Italia Nostra e altre associazioni storiche) e le organizzazioni impegnate nella promozione della transizione energetica (come Legambiente, Wwf, Greenpeace). Come scrive E-gazzette.it, questa separazione si riafferma ora con una sentenza del Tar Campania riguardante un progetto eolico ad Avellino.

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Il paesaggio è stato da sempre protetto dall'articolo 9 della Costituzione, e solo l'anno scorso vi è stata inserita anche la tutela dell'ambiente. Entrambi i casi, sia nel Montefeltro che ad Avellino, riguardano grandi progetti eolici che avrebbero un impatto irreversibile sul paesaggio delle zone coinvolte. È interessante notare come alcune associazioni abbiano comportamenti diversi a seconda del loro coinvolgimento territoriale. Nel caso del Montefeltro, il Wwf Italia sostiene il progetto eolico, mentre la sezione locale di Forlì Cesena, direttamente coinvolta, è contraria.

La protesta di Italia Nostra

Protesta Antonella Caroli, presidente di Italia Nostra: “Il Tar della Campania, sezione di Salerno (sentenza 1556/2023 sulla Paur per un impianto fotovoltaico da 20MW in provincia di Avellino), nega il valore preminente della tutela paesaggistica rispetto a quella ambientale. Così come temuto fin dall’inizio, l’assurdo e inconsapevole cambiamento dell’art 9 della Costituzione, con la aggiunta paritaria dell’ambiente - che Italia Nostra riteneva già tutelato dalla Corte Costituzionale con l’obbligo “della sua conservazione e della repressione del danno ambientale” (sentenza n. 210/1987) - si rivela per quello che doveva essere: il grimaldello per disinnescare i pareri del Ministero della Cultura e delle Soprintendenze e consentire l’occupazione di paesaggio con le strutture fotovoltaiche ed eoliche. Nessuna considerazione, tra l’altro, per i rischi che la copertura di suolo oggi sta provocando ai microclimi in rapporto con le disastrose trasformazioni atmosferiche”.

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Per questo motivo Italia Nostra auspica che il ministero “reagisca e impugni presso il Consiglio di Stato questo provvedimento che mortifica i principi in cui la Nazione si è sempre riconosciuta e che hanno prodotto il territorio e il paesaggio che ne sono l’immagine simbolica”.

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