“Caraval”: in libreria la trilogia in volume unico da collezione
Rizzoli pubblica la trilogia completa di “Caraval”, la serie fantasy da milioni di copie vendute di Stephanie Garber
Il successo mondiale dei tre libri Caraval, Legend e Finale ha fatto nascere un grande volume unico da collezione che li contiene tutti e tre, a cura di Rizzoli. Un ottimo regalo di Natale che farà sognare milioni di lettori
Tutto ebbe inizio con Caraval, il primo romanzo della trilogia uscito nel 2017 e subito divenuto un caso editoriale senza precedenti: milioni di copie vendute a livello internazionale, oltre a un’enorme attesa per il seguito, Legend, che è apparso sugli scaffali delle librerie l’anno successivo. Nel 2019 il mondo intero è rimasto con il fiato sospeso per conoscere il Finale di una grande avventura, un gioco, un mistero, un viaggio straordinario in un universo parallelo, dove verità e magia si fondono insieme. A distanza di qualche anno, viste le vendite ancora molto alte e la concreta possibilità di un film che sarebbe già in corso di produzione da parte della 20th Century Fox con il titolo di Hearts Made of Black, Rizzoli ha deciso di realizzare un bel volume da collezione che li contiene tutti e tre. La cover riprende il tema di Caraval, ma la mole è decisamente più spessa, con un tocco di eleganza dato dal colore azzurro sui tre lati aperti; i lettori possono stare tranquilli anche per quanto riguarda gli interni: a differenza di altri tomi del genere, qui il testo è scritto ampio, il libro si tiene in mano facilmente grazie alle dimensioni non eccessive e, per rendere il tutto ancora più piacevole, non mancano le mappe né la cura grafica dei vari capitoli. Insomma, vi assicuriamo che questa è davvero un’opera che vale il suo prezzo, peraltro abbastanza contenuto considerando il grande lavoro svolto per dare vita a un prodotto editoriale del genere.
Qualcosa va detto sulla trama, sebbene su ogni singolo libro della trilogia siano già state scritte fiumi di recensioni, perciò vi basterà digitare i tre titoli su Google per scoprire tutto e ancor di più (attenzione allo spoiler per chi non avesse ancora iniziato o finito la serie!). Si parte sin dalle prime pagine con un’ambientazione surreale: l’isola di Trisda, nell’Impero di Mezzo. Basterebbe questo per farci capire che il genere in questione è senza dubbio il fantasy, tuttavia non bisogna cadere nel tranello di incanalare Caraval dentro una categoria specifica: ciò che Stephanie Garber ha saputo creare è infatti molto di più, fondendo insieme magia, fantasia, gioco, thriller, mistero, amore, competizione, fino a toccare temi per nulla superficiali come il rapporto che esiste tra il sogno e la finzione (si potrebbe citare Borges a tal proposito, ma sarebbe solo uno dei tanti autori che hanno affrontato la questione), la sfida che supera i limiti del lecito per avventurarsi oltre, mettendo a repentaglio la vita stessa dei partecipanti (qui la mente vola inevitabilmente a Squid Game, che ha riscosso più o meno nello stesso periodo un successo planetario) e infine la passione in tutte le sue forme, positive e negative (non è un caso se il titolo del primo libro inizialmente fosse proprio Hearts Made of Black).
Tornando dunque alla nostra trama, l’isola di Trisda è il luogo in cui vivono le sorelle Rossella e Donatella Dragna, figlie del signore che domina su queste terre: se per il popolo la loro è una posizione privilegiata e invidiabile, per le due protagoniste non è altro che una prigione, specie considerando il fatto che a Rossella viene imposto il matrimonio con un uomo che non ama. Ma è proprio quando tutto sembra perduto che le viene recapitato, in modo del tutto inatteso, un invito per partecipare a Caraval, il gioco che sogna da sempre; l’occasione non può essere persa, così le due sorelle scappano insieme dall’isola per andare incontro all’ignoto. Nessuno sa per certo in che cosa consista questo misterioso spettacolo itinerante fatto di trucchi, illusioni, atmosfere barocche e costumi sgargianti; a livello scenografico, si potrebbe immaginare qualcosa di molto simile a Il Ballo del Doge, che ogni anno la stilista di Eyes Wide Shut Antonia Sautter organizza a Venezia. In più, però, c’è l’aspetto dell’intrigo, della suspense e soprattutto del rapimento di Tella, che diviene inaspettatamente il fine ultimo del gioco stesso: ritrovarla è questione di vita o di morte tanto per i partecipanti, quanto per Rossella, la quale – responsabile di averla messa in una simile situazione e a lei fortemente legata – non può rischiare di perderla.
Se già nel primo libro entra in scena anche la figura di Legend, l’affascinante e oscuro organizzatore del gioco, sarà lui stesso a dominare le pagine nel secondo tomo, che proprio da questo personaggio imperscrutabile e mutevole sino alla fine prende il titolo. In questo caso, però, le parti si invertiranno e sarà Rossella ad essere la prescelta, per far sì che il gioco giunga al termine e il vincitore riscatti il premio. Così, intrigo dopo intrigo, cercando di non lasciarsi mai coinvolgere troppo per far sì che la finzione non diventi verità – un ulteriore rimando lo si potrebbe qui fare al film Al di là dei sogni con Robin Williams –, si arriva alla conclusione di questo grande viaggio, racchiusa nel terzo e ultimo volume Finale. Sarà qui, più che in ogni altra parte del gioco, che verranno a galla verità sepolte, segreti, scomode rivelazioni, e allora si renderà necessario fare i conti non più con la magia e con l’illusione, ma con i fatti che – volenti o nolenti – non possono essere cambiati. È, insomma, il momento della scelta per ognuno dei giocatori, primi tra tutti Rossella, Tella e Legend.
Non resteranno deluse quelle lettrici che in una storia cercano un amore non banale e ipnotizzante, né coloro per cui il livello di adrenalina deve essere sempre alto, portando a girare pagina dopo pagina senza mai voler smettere. È però anche una serie che sarà apprezzata da chi ha la tendenza a immergersi nel fantastico, a far volare l’immaginazione, a sognare luoghi, mondi, ambientazioni e personaggi fuori dal comune, oltre i limiti della realtà. Infine, è un libro perfetto per chi si appassiona ai rompicapi, chi si lascia coinvolgere dalle splendide atmosfere circensi, chi non disdegna l’utilizzo del meta-testo e del punto di vista alternato per far procedere la storia su una linea temporale unica, ma non necessariamente unitaria; può infatti accadere che il modo di vivere, di sperimentare, di amare e di provare paura di Rossella non sia lo stesso di Tella, così come cambiano le loro vicissitudini all’interno del gioco: ecco perché, pur essendo indivisibili, si ha talvolta l’impressione che le due sorelle siano protagoniste di due storie differenti, sebbene il fine ultimo sia per entrambe quello di ritrovarsi.
“L’aria era così satura di magia da sembrare zucchero a velo sulla lingua di Tella, un dolce benvenuto in un mondo fatto di oscuri misteri. Fati e simboli dei Fati erano dappertutto”. Se il contenuto da solo non bastasse a intrigare il lettore, concludiamo con il dire che la narrativa della trilogia è spigliata, ricca di immagini, suoni, odori, sapori mescolati insieme, attraverso il sapiente tocco dell’esperta romanziera. Stephanie Garber insegna infatti scrittura creativa in California e, visto lo straordinario riscontro ottenuto con Caraval, ha pensato bene di dare vita a un nuovo mondo immaginario: C’era una volta un cuore spezzato è il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia sempre da Rizzoli. A questo punto non resta che augurarvi buona lettura, o magari consigliarvi questo libro speciale per un regalo di Natale che non si dimentica facilmente.