Ferie, cinque libri da portare con sé in vacanza e gli audiolibri da ascoltare
Vi proponiamo una selezione tra le uscite recenti, compresi gli audiolibri da ascoltare mentre si è in viaggio
Cinque romanzi che rappresentano i generi letterari principali, da leggere durante le vacanze estive. E una carrellata di titoli recentemente apparsi su Audible, per chi preferisse l’ascolto durante i viaggi.
1) Il primo sole dell’estate di Daniela Raimondi (Editrice Nord)
Ammettiamo che il titolo del romanzo ci ha influenzato un po' nella scelta di consigliarlo in apertura, dal momento che questo speciale ha tutto il sapore dell’estate e del sole, non soltanto quello del primo mattino, ma si spera anche quello che ci accompagnerà nelle vacanze d’agosto. Non c’è quindi miglior libro da mettere in valigia per chi è in procinto di partire. Nella nostra selezione cercheremo di spaziare tra vari generi per venire incontro alle esigenze di tutti i lettori; iniziamo, allora, con un filone che in questo periodo sta andando forte: la saga familiare, con un tocco di realismo magico. È in tale ambito che si inserisce il nuovo romanzo dell’autrice bestseller Daniela Raimondi, dal titolo Il primo sole dell’estate e pubblicato da Editrice Nord.
Noi di Affaritaliani.it avevamo intervistato la Raimondi in occasione dell’uscita e del conseguente successo del suo romanzo d’esordio La casa sull’argine. All’epoca ci aveva anticipato di essere già impegnata nella stesura di un seguito, che si sarebbe incentrato sui personaggi giovani e quindi sarebbe stato più contemporaneo rispetto al precedente, collocato tra Otto e Novecento. Riteniamo quindi opportuno suggerire di leggere La casa sull’argine prima o dopo de Il primo sole dell’estate, in quanto le due opere sono strettamente legate, ambientate nello stesso paesino di Stellata, con alcuni personaggi in comune. La storia della famiglia Casadio che l’autrice racconta, tra immaginazione e qualche spunto di realtà, è alquanto complessa, soprattutto per la presenza di numerosi personaggi appartenenti a generazioni diverse, ognuno talmente speciale e interessante da valere la pena di essere approfondito. Detto ciò, Il primo sole dell’estate è un libro che si legge anche in maniera autoconclusiva, indipendentemente dall’altro; volendo, si potrebbero scoprire le vicende del passato in un secondo momento, qualora abbiate la curiosità di saperne di più su Norma e la sua famiglia.
Norma è infatti la protagonista di una grande storia corale che, come accennato, fonde insieme il realismo con la magia, la tradizione, il folclore, le credenze popolari. Fu la zingara Viollca Toska che molti anni addietro mescolò il suo sangue gitano con quello dei Casadio, dando origine a una lunga stirpe che dovrà sempre fare i conti con il ruolo fondamentale del destino, con doni oscuri e con la presenza costante dei morti. Norma è la nipote di Neve, una donna che per i suoi tempi si dimostrò all’avanguardia su tutto e che nei ricordi della bambina ormai divenuta adulta è una nonna premurosa, accogliente, stravagante e speciale. Niente a che vedere con la madre Elsa, con cui Norma non ha mai avuto un buon rapporto, e neppure con la cugina Donata, la prima della famiglia a possedere sia i tratti candidi, biondi e calmi di metà stirpe, sia quelli magici e gitani dell’altra metà.
L’incipit si concentra sulla nascita in casa di Norma, in una fredda giornata d’inverno. In esso sono contenuti in nuce tutti i temi fondamentali del romanzo; inoltre, la neve costituisce un elemento simbolico, in quanto non è affatto casuale il riferimento al nome della nonna. “Papà era salito a vedermi facendo due scalini per volta. Dai miei capelli chiari e dai tratti delicati, si era subito accorto che avevo preso dal lato dei sognatori della famiglia. L’altra metà invece era formata da indovini e nasceva con i tratti scuri dell’antenata gitana che, due secoli prima, aveva «imbastardito» la nostra razza”.
Chi ha già letto La casa sull’argine non avrà difficoltà a riconoscere in queste prime e poche frasi tratte dal libro gli elementi chiave del bestseller che lo ha preceduto e che in Italia ha venduto oltre 130.000 copie. Questa volta, però, la Raimondi guarda al presente, spostandosi nei luoghi che hanno caratterizzato in parte anche la sua vita: Londra, Stellata (un piccolo paese della provincia ferrarese) e poi il Brasile, che ricordiamo grazie ai personaggi di Adele e Rodrigo. Neppure la vita di Norma – come quella di tutti i Casadio – può sfuggire alle proprie origini, nonostante la forte voglia di autodeterminazione. Sebbene, infatti, nei suoi ricordi Stellata sia il luogo dell’infanzia felice, dei biscotti della nonna, dei racconti magici e della spontaneità, nonché dell’acerbo amore nei confronti di Elia, come in un tao cinese non c’è bene senza male, non esiste lato chiaro senza quello oscuro. Anche nella vita della protagonista un’ombra è presente e non le consentirà di essere felice, se non a costo di sacrifici, difficili scelte e molto coraggio.
Il primo sole dell’estate è un romanzo perfetto per una lettura da vacanza, soleggiato e leggero, ma al contempo intrigante, misterioso, intriso di realismo magico al punto giusto. La Raimondi segue in questo nuovo libro lo stile, le tematiche e la narrativa con cui aveva esordito, confermandosi così una garanzia per chi già aveva amato La casa sull’argine. “La nonna era la memoria storica della famiglia, ma aveva anche molta fantasia. Nel tempo, arricchì quell’episodio con così tanti aneddoti e particolari, che metà dei parenti finì per credere che io fossi davvero nata in autunno, e non nel pieno inverno. Alla fine di ottobre, mi arrivava sempre un suo biglietto di Buon Compleanno, e persino io, talvolta, iniziai a dubitare sulla vera data della mia nascita, e forse del mio destino: il tepore morbido dell’autunno, o il gelo scintillante dell’inverno?”
Lo consigliamo perché: è ideale per chi ama le saghe familiari, specialmente se ha già avuto modo di apprezzare La casa sull’argine. Una lettura che estranea dal presente e conduce a volare su lidi ignoti, a metà tra magia e realtà.
2) La casa dalle mille porte di Tan Twan Eng (Neri Pozza)
Il nostro secondo consiglio di lettura è il nuovo romanzo dell’autore più volte candidato al Booker Prize e ad altri riconoscimenti di fama internazionale Tan Twan Eng. I suoi precedenti libri hanno avuto un altissimo riscontro di pubblico e critica, vendendo milioni di copie nel mondo: ecco perché la sua ultima opera era attesa con interesse. In Italia è appena arrivata edita da Neri Pozza con il titolo di La casa dalle mille porte e ha subito conquistato i lettori, oltre che numerosi book club. Protagonista di questo libro avvincente, che va a scavare nell’intimità degli individui e delle famiglie trattando il tema psicologico nell’ambito di un più ampio contesto storico e sociale, è lo scrittore William Somerset Maugham, che noi tutti conosciamo per capolavori senza tempo, tra cui vale la pena ricordare Il velo dipinto e La diva Julia. Considerato tra i più importanti autori del Novecento, ebbe una vita affascinante quanto la sua professione, sebbene non fu mai raccontata. Ci prova qui Tan Twan Eng, unendo realtà e immaginazione in un romanzo che lo segue da quando, nel 1921, si mette in viaggio per i mari della Malesia.
Scegliere Maugham come protagonista di una storia implica inevitabilmente parlare di temi socialmente scottanti – specie nella sua epoca –, di segreti, relazioni, giochi di maschere tipici di un’elite benestante che non era affatto pronta ad accettare figure come Maugham, omosessuale e alla continua ricerca di spunti, stimoli, elementi di crescita per la sua scrittura, ma prima ancora per sé stesso. La sua visione del mondo è sempre stata caratterizzata da un certo pessimismo e da un sarcasmo pungente, elementi che lo hanno reso inviso a non poche persone, specie di sesso femminile. In questa fantasiosa ricostruzione biografica, tuttavia, Twan Eng inserisce il personaggio decisivo di Lesley, moglie di un amico di vecchia data di William, che con lui riesce magicamente a stabilire una sintonia fuori dal comune. Entrambi condividono infatti la necessità e l’urgenza di raccontare la verità, rompendo l'ipocrisia e alzando il velo (da cui, peraltro, trae spunto proprio un celebre libro di Maugham). Ed è così che, tra reticenze e desiderio di aprirsi, fiducia e diffidenza, i due riusciranno infine a confessare il proprio amore: quello dello scrittore nei confronti di Gerald e quello di Lesley per un uomo forse un po’ idealizzato.
Il racconto appassionante di Tan Twan Eng è però anche un pretesto per restituirci la descrizione di un’era, quella dell’impero inglese in decadenza; ancor più interessante se si considera che l’ambientazione è quella della Malesia – che l’autore conosce bene essendoci nato –, tra le acque turbolente di un arcipelago considerato una delle punte estreme dei possedimenti inglesi in Oriente. Ha scritto The Guardian che “è impossibile resistere a questo libro magnifico”, mentre The Sunday Times è arrivato a definirlo “un raffinato capolavoro”. Anche noi di Affaitaliani.it ci sentiamo quindi di suggerirlo come lettura per le vacanze, tra atmosfere esotiche, vicende storiche e l’immortale potere della cultura.
Lo consigliamo perché: è l’ultimo lavoro di uno scrittore tra i migliori della scena contemporanea, candidato a numerosi premi importanti. In particolare, ci piacciono – e sembra attirino molto anche i lettori – i libri che parlano di altri libri, come in questo caso.
3) Madre d’ossa di Ilaria Tuti (Longanesi)
Non può di certo mancare un thriller e, se vogliamo tenere alta la qualità letteraria di questo servizio, basta guardare all’ultima pubblicazione di Ilaria Tuti, tra le principali scrittrici italiane di genere. Madre d’ossa, edito da Longanesi, è da settimane in testa alle classifiche e rappresenta senza ombra di dubbio una perfetta lettura estiva: magnetica, scorrevole, in grado di tenere con il fiato sospeso e di non risultare mai noiosa, come d’altra parte ci ha abituati lo stile agevole e spigliato della Tuti. Sebbene l’autrice abbia dato prova di sapersi destreggiare in generi diversi, riuscendo a maneggiare con sapienza anche tematiche drammatiche con un contesto storico che necessitano di uno stile narrativo diverso, in questo caso suggeriamo un noir con una connotazione chiaramente giallistica, dove sino alla fine il desiderio del lettore sarà quello di scoprire cosa si nasconde dietro i molti segreti delle vicende che si intrecciano tra loro.
Teresa Battaglia, protagonista questa volta di una storia che in via eccezionale ribalterà le carte in gioco, è un personaggio divenuto ormai talmente celebre da aver meritato una fiction, dove è interpretata da Elena Sofia Ricci. Di lei è innamorata mezza Italia, eppure qui accade qualcosa di strano, di diverso, perché il commissario viene ritrovato sulla scena del delitto con il cadavere di un ragazzo tra le braccia e non è in grado di spiegare ciò che è accaduto. Toccherà allora a Massimo Marini, altro grande protagonista dei libri della Tuti, aiutarla, non soltanto contro le accuse che potrebbero essere mosse contro di lei – a cominciare da quella di aver inquinato la scena del crimine –, ma anche nei confronti delle problematiche di cui soffre. Ha dichiarato l’autrice in un’approfondita intervista realizzata da Thriller Nord a proposito della sua eroina imperfetta: “In Teresa ci sono mille donne, donne normali che incontriamo tutti i giorni, capaci di affrontare la solitudine, la malattia, le difficoltà della vita senza perdere il proprio centro, raggranellando energie e rimettendosi in piedi dopo ogni caduta. (…) Teresa ha trasformato il male subito in compassione. È una donna sofferente ma risolta, sicura dei propri principi. Il prezzo è il dolore – passato e presente – che l’empatia porta con sé”.
Chi già conosce la penna della Tuti non vedrà l’ora di rapportarsi con un nuovo caso, un tassello in più nella storia di Teresa, in un’ambientazione sempre molto attraente di boschi, laghi e natura selvaggia. A chi invece non ha mai letto un thriller dell’autrice consigliamo di cominciare proprio da questo e poi, se vorrà, di approfondire le storie dei protagonisti attraverso gli altri titoli in commercio, tutto pubblicati da Longanesi. Definito dalla giornalista Chiara Albertini “un viaggio metaforico verso gli angoli più nascosti e subdoli dell’animo umano”, il libro della Tuti non teme, come sempre, di sviscerare il male che si cela dentro ognuno di noi e che ci rende potenzialmente tutti assassini. Ma in questo caso si va oltre, perché il romanzo tocca anche i delicati temi della maternità e della fecondità, che sono peraltro piuttosto attuali: in tal senso si situa alla perfezione nel periodo storico che stiamo vivendo e apporta un contributo al dibattito, senza però mai sfociare apertamente nella politica o nell’impegno sociale. La Tuti racconta storie di omicidi, di crimini, di investigazioni; tuttavia, nelle retrovie del suo narrare per intrattenere emergono figure femminili verosimili, con cui è talvolta facile empatizzare, in quanto figlie del nostro millennio. Ha dichiarato a tal proposito l’autrice a un’intervista rilasciata di recente a SoloLibri.net: “La donna mette al mondo l’umanità e proprio per questo, proprio per questa esperienza così vicina alla morte, nei millenni, ha avuto l’onore e l’onere di accompagnare la vita presso l’ultima soglia. Teresa non è mai diventata madre, eppure è madre. Quando scrivo, non ho la pretesa di lanciare messaggi, al limite pongo delle domande che sono quelle che faccio a me stessa, e l’indagine attorno ai simboli primordiali, al femminino sacro, alla storia pagana che ancora permea molte tradizioni e culture è per me un viaggio appassionante”.
Lo consigliamo perché: è un ottimo giallo d’azione e di suspense, che si inserisce alla perfezione nello stato d’animo dei mesi estivi e delle vacanze. In un certo qual modo potremmo anche collocarlo nell’ampio filone femminista che ora va tanto di moda.
4) L’immortale di Catherynne M. Valente (Fazi Editore)
Impossibile tralasciare il genere fantasy, che in questi ultimi anni ha visto un’esplosione esorbitante ed è divenuto tra i più apprezzati dai lettori – specialmente quelli di giovane età – insieme a thriller e romance. Ma quale scegliere tra i tanti in circolazione? La nostra attenzione è stata attirata da L’immortale, il fantasy appena pubblicato nella collana Layna di Fazi Editore che sta spopolando tra le influencer e i social, divenendo un fenomeno da BookTok. Ne è autrice Catherynne M. Valente, la quale ci ha incuriositi ancora di più per il fatto di non rientrare tra le poche penne note a livello mondiale in ambito fantasy; pur non essendo una novellina ed avendo raggiunto la finale di alcun importanti premi internazionali, Catherynne è una normale donna di Seattle che si è voluta cimentare in più generi, toccando anche la narrativa per ragazzi. L’immortale è però l’opera che le ha donato la fama mondiale e allora vale la pena scoprire perché.
L’ambientazione del romanzo è russa, scelta che risulta alquanto insolita ma vincente. Non sono infatti molti i fantasy che vedono come città d’elezione San Pietroburgo e personaggi dal nome inconfondibile, come Koščej l’Immortale, zar della Vita. Basterebbe soltanto il titolo ad affascinare la giovane Marja Morevna, disposta a tutto per essere degna del suo amore e divenirne la sposa; non sa, però, l’ignara ragazza, che la aspettano tre difficili prove per dimostrare a Baba Jaga di essere davvero lei la predestinata a custodire e accogliere il suo amore. Ma non è tutto, perché se Koščej è lo zar della Vita, a lui si oppone il temibile zar della Morte. Per Marja la strada scelta non si dimostrerà affatto il cammino di rose e fiori che aveva sperato, ma un accidentato percorso di ostacoli, sofferenze, delusioni e cadute, grazie alle quali potrà tuttavia imparare il significato del vero amore.
Pur essendo un romanzo che sta ammaliando le nuove generazioni, il mix di magia, fascinosa ambientazione in una Russia gelida e imprevedibile, romanticismo, battaglie e forza femminile rende questa storia adatta a tutte le età, anche perché il fantasy è un genere trasversale che non ha limiti di alcun tipo. Definito dalla casa editrice “una storia di vita e morte, amore e potere, vecchi ricordi e magia oscura”, il romanzo della Valente vi rapirà da ovunque voi siate per trasportarvi in luoghi incantati, dove l’empatia con i personaggi vi spingerà a parteggiare per l’uno o per l’altro, quasi foste voi stessi a dover combattere una battaglia. Peraltro, colpisce di questo libro lo stile elevato, che si distacca dai tradizionali prodotti commerciali e permette un apprezzamento nei confronti dell’arte del narrare; in questo caso, l’autrice sa bene come appassionare e trovare espressione di sé.
“«Vai», sussurrò Morevna. «Corri. Non guardarti indietro». Il ragazzo la guardò, muto. «Corri, ragazzo», sussurrò la generale maggiore. Il ragazzo corse. Granelli di terra morta volavano dietro di lui. Il vento li afferrò e li trascinò verso il mare”.
Lo consigliamo perché: è uno dei migliori fantasy presenti nelle librerie di recente pubblicazione ed è in grado di soddisfare le aspettative dei tanti lettori che amano il genere. Uno stimolo ineguagliabile per far volare la fantasia.
5) Elisabetta di York. L’ultima rosa bianca di Alison Weir (Neri Pozza)
Concludiamo questo speciale con un ultimo genere che non possiamo di certo tralasciare: il romanzo storico. In questo ambito, sono pochissime le scrittrici in grado di competere con Alison Weir, studiosa del regno britannico già da noi ampiamente trattata in merito alla serie pubblicata sempre con Neri Pozza e dedicata a Le sei regine Tudor. Dopo aver recensito tutti i titoli della saga, non ci siamo lasciati scappare il suo nuovo romanzo, che si preannuncia altrettanto avvincente e si incentra sulla figura di Elisabetta di York. L’ultima rosa bianca. Su di lei è già stato scritto molto, specialmente dalla collega Philippa Gregory, che alle donne Tudor ha dedicato numerose pubblicazioni. Tuttavia, Alison Weir adotta un atteggiamento più storico e attinente ai fatti, lasciando sì che la narrazione faccia il proprio corso e inserendo qua e là elementi di immaginazione, ma raccontando la storia di Elisabetta da un punto di vista forse meno romantico, per risultare più realistico.
È d’obbligo un minimo di contesto storico per capire dove ci troviamo e in quale epoca. Le famiglie rivali al trono d’Inghilterra sono gli York e i Lancaster: i primi derivano dai Plantageneti e si caratterizzano per i biondi capelli, gli occhi azzurri, la prestanza fisica, il portamento fiero ed elegante; i secondi sono coloro che daranno avvio alla dinastia dei Tudor, quando Enrico VII vincerà la battaglia contro Riccardo III e conquisterà il regno. Tuttavia, al fratello meno affascinante dei tre York, colui che ispirò un’intera tragedia a Shakespeare, Elisabetta si era legata in maniera molto stretta, divenendone probabilmente l’amante. Stiamo parlando proprio di Riccardo III, zio di Elisabetta di York, che in qualche modo seppe conquistarla – almeno secondo alcune fonti – o riuscì a irretirla e piegarla al suo volere. Fu così che Elisabetta passò da promessa al Delfino di Francia a probabile concubina di Riccardo III, fino a sposare infine Enrico Tudor (che non è il più celebre Enrico VIII, loro figlio, ma il padre Enrico VII). Dunque questa giovane ragazza York, dai capelli di rame e il volto aggraziato, fu l’ultima della sua dinastia, ma fu anche la sola ad essere figlia di un re – il celebre Edoardo IV d’Inghilterra – e di una delle donne più belle d’Inghilterra (Elisabetta Woodville), nonché madre del futuro re più importante e forse sanguinario della storia inglese.
Come sempre, Alison Weir ci introduce al suo racconto attraverso un articolato albero genealogico che prende origine da Enrico III, nel 1312: ci troviamo molti secoli prima della nascita di Elisabetta, ma la corona del Regno Unito non è di semplice comprensione e, essendo passata di famiglia in famiglia anche a causa di tradimenti, guerre e mancanza di eredi, è sempre bene fare un passo indietro per non perdersi nei meandri delle parentele. Quattro generazioni dopo Enrico III siamo in piena Guerra delle Due Rose, con Margherita d’Angiò a fronteggiare i Plantageneti, nonché lo scontro tra Tudor e Neville. Da Riccardo di York e Cecilia Neville nascono vari figli, tra cui i tre fratelli più famosi della storia inglese: Edoardo IV, Giorgio (duca di Clarence) e Riccardo III. Alla morte dei primi due, il regno resta a Riccardo, che tuttavia deve vedersela da una parte con la cognata Elisabetta Woodville, affatto disposta a scendere a patti con lui, dall’altro con il ramo dei Lancaster, desideroso di riconquistare il trono. Sarà proprio nella battaglia del celebre “Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo!” che Riccardo capitolerà ed Elisabetta, sposando Enrico VII, diventerà regina.
Se la prima parte del romanzo, ambientata a partire dal 1470, la vede quindi ancora principessa, piena di sogni e grandi speranze, desiderosa di innamorarsi, ingenua nella sua semplicità di ragazza, già una quindicina di anni dopo Elisabetta è in procinto di essere incoronata, ma non v’è più allegria e spensieratezza negli occhi di quella fanciulla cresciuta troppo in fretta. Non soltanto la sua famiglia è stata costretta a fuggire alla morte del padre, ma sull’intera corte grava come una nera nuvola gonfia di pioggia la scomparsa dei due figli minori di Elisabetta Woodville, fratelli di Elizabeth di York: sono i due noti principini della torre, imprigionati non ancora adolescenti e mai più ritrovati, probabilmente uccisi non sappiamo ancora con certezza da chi. Il cuore è divenuto pesante, ma alcune gioie, e molte nascite, attendono Elisabetta nell’immediato futuro.
Con il suo solito stile composto e al contempo coinvolgente, la Weir narra in un volume di oltre cinquecento pagine la storia di una delle figure femminili più coraggiose, significative e intense della storia inglese, restituendoci un ritratto di Elisabetta di York quanto più vicino al vero si possa immaginare, nonostante il trascorrere dei secoli e le lacune di alcune informazioni riguardo la sua figura. D’altra parte, questo libro che arriva ora in Italia pubblicato da Neri Pozza si basa su una precedente biografia realizzata dalla Weir anni fa: Elizabeth of York: The First Tudor Queen. Se in quella occasione l’autrice si era mantenuta su un piano prettamente storico, saggistico e biografico, qui ammette di essersi concessa qualche licenza poetica e di fiction per rendere il romanzo più agevole e adatto a tutti. Scrive la Weir a proposito di questa regina che tanto l’ha affascinata: “Storicamente, Elisabetta di York ebbe un ruolo molto importante. Fu figlia, sorella, nipote, moglie, madre e nonna di re, ed è l’antenata di tutti i sovrani succedutosi sul trono inglese dal 1509, di tutti i monarchi scozzesi dal 1513, e di ogni monarca britannico dal 1603. Sarebbe dovuta essere la prima sovrana a regnare, me nel Quattrocento in Inghilterra era impensabile che governasse una donna”. Lo farà qualche secolo dopo la nipote Elisabetta I, la Regina Vergine, alla quale la Weir ha già dedicato un intero romanzo.
Lo consigliamo perché: è un libro chiave per chiunque sia appassionato di storia e in particolare di quella inglese, di re e regine, di monarchia, della Gran Bretagna. In molti attendevano il successivo romanzo della Weir dopo la saga de Le sei regine Tudor e finalmente è arrivato in libreria.
Gli audiolibri da ascoltare in vacanza
Che si viaggi in aereo, in treno o in auto, gli audiolibri possono essere l’intrattenimento perfetto per far passare il tempo più in fretta, magari alternandolo alla musica. Audible, società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità, propone una vastissima scelta tra podcast, puntate esclusive, romanzi recenti e classici, in lingua italiana o straniera. Come districarsi in un panorama di proposte così vasto? La funzione della ricerca è piuttosto semplice, in quanto la si può effettuare per titolo o per autore; ma vi è anche una divisione per argomenti e Audible fa apparire in Homepage le novità, o i titoli più affini ai vostri gusti. Vi sono poi i bestseller e i libri del momento, che si situano in vetta alle classifiche, oltre ai suggerimenti degli esperti.
Prendendo spunto dai comunicati stampa di Audible stessa, notiamo come una selezione sia stata fatta proprio pensando alle opere che più si prestano ad essere ascoltate in viaggio, da soli o in compagnia. Al primo posto vi è La trilogia di Nerone scritta da Alberto Angela, un grande divulgatore che sa carpire l’attenzione del pubblico anche attraverso l’uso della voce; in questo caso il suo racconto si alterna alle letture di Giuliano Bonetto. Non possono quindi mancare i romanzi arrivati finalisti o semifinalisti al Premio Strega 2023, come Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone, Rubare la notte di Romana Petri, o ancora Tornare dal bosco e Il continente bianco. Resta sempre in testa alle classifiche sia di vendita che di ascolto Il Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni, peraltro in tour nei vari festival estivi dedicati ai gialli per promuovere il suo ultimo romanzo; non dimentichiamo neppure Ragazze perbene di Olga Campofreda, a cui abbiamo dedicato un’intera intervista.
Sempre in voga ovviamente i grandi bestseller di questo 2023, come La portalettere – vincitrice del Premio Bancarella – e la Saga dei Florio di Stefania Auci, o ancora Al di qua del fiume di Alessandra Selmi. Tra le nuove uscite è invece arrivato Café Royal di Marco Balzano e Un amore di zitella, scritto e narrato da Andrea Vitali stesso. Moltissimi sono anche i classici tra cui è possibile scegliere, provenienti dalla letteratura di tutto il mondo e in linea con le mete estere che gli italiani visiteranno: Spagna, Giappone, Sud America, Inghilterra, Francia, fino alle zone più lontane del pianeta.
Da non sottovalutare l’interesse sempre crescente nei confronti dei podcast, che stanno diventando veri e propri sostituti della radio. Tra questi, suscitano clamore i lavori di Roberto Saviano sulla mafia e su Falcone, con particolare riferimento all’ultimo nato Chi chiamerò a difendermi, presentato al Salone del Libro di Torino. C’è poi un vero e proprio hype alle stelle per Marvel Wastelanders, una serie Audible Original in italiano con, tra gli altri, Neri Marcorè e Corrado Guzzanti. In un futuro post-apocalittico, Marvel’s Wastelanders Star-Lord trova Peter Quill (Neri Marcorè) e Rocket Raccoon (Corrado Guzzanti) un po’ più panciuti, un po’ più lenti e molto più acidi di quanto non fossero durante i giorni di gloria dei Guardiani della Galassia. I due scoprono presto che anche la Terra non è più quella di una volta, quando si schiantano su di essa 30 anni dopo che i super-criminali ne hanno preso il controllo. Chi troverà per primo il Vortice Nero e quale sarà il prezzo del suo potere?
In conclusione, vi informiamo circa i titoli che sono usciti proprio di recente, tra la fine di luglio e inizio agosto, per non perdere le ultimissime novità: Viaggio in treno attraverso l’Irpinia all’interno della serie SleepyCast. Storie per dormire meglio, Ultimo banco di Giovanni Floris, Repetita di Marilù Oliva, Mezzamela di Matteo Bussola, Ci vediamo per un caffè di Toshikazu Kawaguchi, La prima dama della regina di Elizabeth Chadwick e molti altri.