Per Antonella Viola "Il sesso è (quasi) tutto": il nuovo libro dell'immunologa

La bella dottoressa e il ritorno in auge dei "televirologi", messi in ombra dalle firme che raccontano la guerra Russia-Ucraina

Antonella Viola (Imagoeconomica)
Libri & Editori
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Dal Covid al sesso: che legame c'è?


La guerra in Ucraina ha tolto il palcoscenico mediatico ai “televirologi” e ora Antonella Viola ci parla di sesso. Sul piano della comunicazione, un’evidente conseguenza della scelta di Putin di invadere i propri vicini di casa ha comportato una rivoluzione nei palinsesti dei talk show: dalla lista degli ospiti sono spariti tutto d’un tratto i medici che avevamo imparato a conoscere durante la pandemia di Covid e i nuovi protagonisti sono diventati giornalisti e inviati di guerra.

Una delle più apprezzate scienziate di questo complicato periodo storico, Antonella Viola, tuttavia riconquista la scena con il suo nuovo libro: “Il sesso è (quasi) tutto”. Una geniale mossa di marketing dell’editor che ha abbinato l’indiscutibile fascino della dottoressa tarantina, classe ’69, a un tema pruriginoso? 

Potrebbe sembrare, ma non è proprio così, come si evince anche dal sottotitolo del libro: “Evoluzione, diversità e medicina di genere”. Nel suo nuovo lavoro, infatti, la direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza si occupa delle differenze tra i sessi da un punto di vista particolare, quello delle diverse opzioni terapeutiche con pazienti uomini e donne. “In biologia il sesso è nato come opportunità di adattamento a un ambiente che cambia in fretta. Oggi è diventato la nostra gabbia, perché viviamo in un mondo rigidamente binario. Senza vedere le differenze che contano. Perché esiste il sesso? Che differenza c’è fra sesso e genere? Maschi e femmine sono diversi? E in cosa? Li stiamo curando nel modo giusto?”, si legge nell’abstract del libro. Eppure, secondo Antonella Viola, approfondire le differenze biologiche tra i generi è determinante nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura di varie malattie. Un esempio su tutti? Le patologie cardiocircolatorie sono state a lungo ritenute una problematica tipicamente maschile, eppure sono la prima causa di morte anche per le donne, con il 43% dei decessi totali (contro il 33% degli uomini)!

"Creare chirurgicamente un pene è molto difficile"


 

Ovviamente Antonella Viola non trascura le conseguenze della pandemia, con la quale tutti abbiamo imparato a conoscerla e apprezzarla: il 70% dei casi di persone che hanno perso il lavoro a causa del Covid ha riguardato le donne. Inoltre, non manca di avventurarsi su un territorio che spesso fa discutere, la non corrispondenza tra genere e identità sessuale: “Ormai è appurato che esistono numerose varianti ai due corredi cromosomici xx (maschio) e xy (femmina). Per esempio, a un codice genetico femminile si può associare una morfologia maschile, e viceversa. Oppure, i genitali possono essere ambigui. Queste varianti spesso si manifestano in persone sane, che non hanno alcun bisogno di cure mediche. Eppure, altrettanto spesso i bambini che hanno caratteri maschili e femminili intermedi sono sottoposti a trattamenti chirurgici e medici che hanno lo scopo di ‘normalizzare’ la loro condizione. Si assegna loro un sesso alla nascita (di solito quello femminile, perché creare chirurgicamente un pene è molto più difficile), senza attendere che siano loro a decidere in quale genere si riconoscono, con gravi conseguenze per il loro benessere psico-fisico e sessuale”, ha detto al Venerdì di Repubblica.

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