Cronache
Caccia agli oligarchi: nel mirino la villa di Valentina Matvienko a Pesaro
La "zarina" è di origini ucraine, ma ha firmato il decreto sull'invasione: guarda le FOTO della sua splendida villa italiana
Anche in Italia ci sono le ricchezze degli amici di Putin
Guerra Ucraina, in tutta Europa prosegue la caccia ai beni degli oligarchi russi. Ma le sanzioni ai milionari vicini a Putin, il congelamento di ville, yacht, proprietà terriere, costeranno caro all'Italia. Tra le ville che potrebbero essere congelate nelle prossime ore, c'è quella della “zarina”, Valentina Matvienko, capo del Consiglio della Federazione russa. La sua firma è sul decreto con cui Putin ha autorizzato l’impiego dell’esercito nell’invasione ucraina.
Chi è Valentina Matvienko
Settantaduenne di origine ucraine, i suoi genitori sono seppelliti a Šepetivka; e' stata funzionaria e parlamentare del partito comunista sovietico negli anni Ottanta, poi ambasciatrice a Malta e in Grecia; è vicina a Putin fin dall’inizio della sua ascesa al potere: prima come vice Prima Ministra e poi come Sindaca di San Pietroburgo, città natale del Presidente.
Fu eletta a capo del Consiglio Federale russo nel 2011, diventando una delle persone più importanti del partito di Putin. Nel 2014 fu tra le prime persone sanzionate dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento nell’annessione della Crimea.
La villa di Pesaro a picco sul mare
Valentina Matvienko è molto legata all'Italia: nel 2009 acquistò a Pesaro un casale di 700 mq, circondato da un terreno di 26 ettari che si estende lungo 650 metri di costa adriatica, a picco sul mare. La villa precedentemente appartenne a Tibor Rudas, imprenditore musicale ungherese, il manager di Luciano Pavarotti che inventò le trionfali tournée dei Tre tenori, Carreras, Domingo, Pavarotti. La famiglia Matvienko, soprattutto il figlio di Valentina, Sergey con la moglie, ex modella, da anni frequenta la villa nel periodo estivo. Sulla colonna alla destra del cancello, campeggia la lettera “M” di Matvineko; a sinistra si nota il simbolo della chiesa ortodossa.
Secondo il sito della Fondazione Navalny, di opposizione a Putin, la villa sarebbe intestata a una società italiana domiciliata a Corinaldo, un paesino dell'entroterra marchigiano, il cui proprietario sarebbe anonimo. In molti si chiedono, quindi, quale sarà il destino della proprietà.
E in molti, già si stanno facendo i conti in tasca.
I russi e l'economia locale
“Sono persone gentilissime, squisite. Quando vengono a mangiare qui, ordinano ostriche ma anche tagliolini col ragù”, racconta il titolare di un ristorante a qualche centinaio di metri dalla villa, immerso nel Parco di San Bartolo. “Sono molto dispiaciuto di quanto sta avvenendo”. A pensarla come lui sono in molti qui a Pesaro. Secondo quanto si dice in paese, la zarina qualche anno fa, avrebbe donato 20mila euro per finanziare i fuochi d'artificio della Festa del Porto. Soprattutto, nel 2013, avrebbe donato un milione di euro per il restauro dei mosaici della Basilica di San Francesco d'Assisi. Insomma, una famiglia “mecenate”, propensa a investire, spendere, godersi la vita tra feste e cene a cui partecipavano ospiti internazionali.
Lo chef della famiglia Matvienko, le cene esclusive
A conoscere bene Valentina Matvienko è lo chef Lucio Pompili, titolare del ristorante Symposium, arrampicato sulle colline di Cartoceto a quaranta minuti da Pesaro. Più che un ristorante, un “set culinario” con tutti gli ingredienti per far impazzire gli stranieri facoltosi. Luogo riservatissimo, tra il lusso e il familiare, piscina riscaldata con vista sul Mar Adriatico, un “bunker” pieno di bottiglie di vino che possono permettersi di stappare in pochi. “Valentina Matvineko è una donna molto affabile e tranquilla, ma dal pugno di ferro. Ho avuto il piacere di prestare servizio nella sua villa, di ospitarla qui al ristorante e persone di organizzare per lei un banchetto con prodotti marchigiani a San Pietroburgo, in occasione dello storico concerto di Madonna, nel 2015”, racconta Lucio Pompili che ama definirsi “cuoco di campagna”.
“La famiglia Matvineko ha scoperto in questo angolo delle Marche, un mondo pacifico, cordiale. Bisogna riconoscergli di aver fatto una scelta differente da molti altri milionari russi che hanno preferito lussuose ville sulla Costa Brava, in Sardegna, in località del Tirreno come Forte dei Marmi. Loro, invece, hanno scelto un angolino riservato che piaceva moltissimo anche ai suoi ospiti”. Poi sottolinea: “Per Pesaro è stata una grande opportunità: hanno investito, dato lavoro, creato connessioni, sostenuto la città per il Rof, per la Festa del Porto. Una famiglia che si era ben inserita nel tessuto locale. Alle sue cene partecipavano ospiti russi ma anche di altri Paesi e anche imprenditori locali”.
Lucio Pompili
La guerra in Ucraina danneggia anche le Marche
Quando la Matvienko prenotava, il ristorante era ad uso esclusivo. “La signora era molto attenta ai prodotti bio, beveva poco, giusto un bicchiere di vino, magari ben scelto; era molto attenta a tavola, si capiva che voleva imparare da noi il cibo, il vino ma anche il nostro stile: le calzature della zona erano molto apprezzate”.
Insomma, i suoi lussi hanno portato ricchezza in tutta la zona. “L'economia marchigiana risentirà di questa guerra. Siamo molto preoccupati, certamente prima di tutto delle immagini che vediamo in televisione e non sono un film. Non abbiamo grandi prospettive, la situazione è molto difficile anche perché arriviamo anche da due anni di pandemia”. Conclude Pompili: “I primi pessimi segnali per l'economia del territorio sono già arrivati: in questi giorni, infatti, abbiamo già dovuto annullare un matrimonio con ospiti russi e un altro con ospiti ucraini”.