Ascolti tv, boom di Fazio. L'esperta: "Stupido autogol del governo Meloni"
Il debutto di Fazio ha portato alle stelle gli ascolti di Warner Bros Discovery segnando un vero e proprio record. Ma cosa significa davvero questo dato?
Ascolti tv, Che tempo che fa da record su Nove. L'esperta: "Terribile e stupido errore della Rai e del governo Meloni"
Fazio, da solo, ha messo in ginocchio l’intero sistema televisivo. A pochi giorni dal debutto di Che tempo che fa su Nove (Wb Discovery), in molti si aspettavano un successo in termini di ascolti. Ma l’exploit ottenuto è andato ben al di là delle aspettative.
Sì, perché nonostante il governo Meloni abbia rifatto i palinsesti, nessun nuovo programma, da Chesarà di Serena Bortone a Report di Sigfrido Ranucci, è riuscito a superare il boom ottenuto ieri sera, domenica 15 ottobre. Un risultato, questo, che mette l’accento su ciò che gli addetti ai lavori avevano capito fin dall’annuncio della fine dei rapporti con la Rai. Non rinnovare Fazio è stato un grande errore.
Ma per capire meglio cosa significhi questo dato per gli equilibri televisivi, Affaritaliani.it ha interpellato Daniela Cardini, professoressa associata in Linguaggi della TV presso l’Università IULM di Milano e specializzata proprio negli ascolti.
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“Siamo davanti a un clamoroso autogol del governo Meloni”, sentenzia Cardini. “Certo”, continua, “i debutti e le chiusure non fanno testo, hanno sempre dati un po’ gonfiati. Ma credo che meglio di così non si potesse fare. È difficile, infatti, che Fazio riottenga lo stesso share anche al prossimo appuntamento, bisogna vedere se riesce a tenerlo. Ma, a parte questo, si tratta a tutti gli effetti di un risultato straordinario”.
“Che tempo che fa”, spiega la professoressa, “è riuscito nell’impresa di portare la media di ascolti di Rai 3 sul Nove, quintuplicando così la media della rete di Discovery. Fazio, con un solo episodio, ha letteralmente battuto la rete che lo ha cacciato. Rai 3, infatti, ieri sera ha fatto il 7,7% con Report. Nove, invece, il 10,5%”. E questo, indubbiamente, avrà anche un impatto sugli inserzionisti pubblicitari.
“Il debutto bomba ha reso nettamente più carismatico quello spazio domenicale sul Nove”, sottolinea la professoressa, “e, se fossi un’inserzionista, sarei la prima a voler investire”, spiega. “Inoltre”, continua Cardini, “questo dato ha regalato agli investitori pubblicitari anche la possibilità di diversificare i canali in cui mettere i propri soldi, oltre alle solite Rai, Mediaset e La7. Per Discovery questa è una nuova carta molto interessante da giocare”.
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E dopo l’uscita del risultato, in molti, ora, parlano di una vera e propria beffa per la Rai. Ma l’esperta ha le idee chiare: “Non parlerei di ‘Rai beffata’, anche per il rispetto del personaggio che è Fabio Fazio; ovvero non polemico e non aggressivo nel linguaggio. Penso che sarebbe più corretto parlare di un terribile e stupido autogol della televisione pubblica”, spiega la professoressa dello Iulm.
“L’errore di viale Mazzini è stato quello di non valorizzare, solo per questioni politiche, un prodotto già molto forte e consolidato. Non solo nel contesto del puro intrattenimento, ma anche commerciale. E la Rai ha pensato bene di buttarlo via”.
Ok, riassumendo: gli ascolti sono andati molto bene, ma dal punto di vista tecnico? “Ci sono sicuramente alcune cose da sistemare tra studio e luci, ma per quel che riguarda il confezionamento la strategia adottata da Fazio e da Discovery è stata vincente”, spiega Cardini.
“Infatti, tutto è rimasto uguale. Il canale è cambiato, ma il programma è lo stesso. E bisogna fare indubbiamente i complimenti a Discovery che ha saputo cogliere l’importanza di non stravolgere un programma così apprezzato dal pubblico”, sottolinea. “Detto questo, una volta messe a punto alcune cose fisiologiche, questo risultato rappresenta la chiave di un nuovo ‘mercato’ che si può aprire e che Fazio, indubbiamente, sarà in grado di gestire”, conclude infine l’esperta.