Editoria, Repubblica in sciopero: grave la vendita de L’Espresso

Il comitato di redazione: la cessione dell’Espresso, negata fino a 48 ore prima, è un atto grave che mette a repentaglio il futuro di tutto il gruppo Gedi

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Editoria, comitato di redazione: Repubblica in sciopero, "la vendita de L'Espresso è grave"

"Martedì 8 marzo Repubblica non sarà in edicola e il sito non verrà aggiornato per 24 ore, fino alle 19 di martedì. La redazione compatta è stata costretta a proclamare lo sciopero dopo la decisione del Gruppo Gedi di vendere lo storico settimanale L’Espresso. Decisione che il gruppo non ha esitato a formalizzare proprio mentre l’Europa è sconvolta per la guerra in Ucraina e mentre i nostri inviati sono incessantemente impegnati a raccontare quanto avviene su quei fronti". Così in un comunicato del cdr di la Repubblica.

"La cessione dell’Espresso, che fino a 48 ore prima era stata negata, è un atto grave che mette a repentaglio il futuro di tutto il gruppo Gedi - si legge - cedere la testata capostipite di Repubblica e patrimonio del giornalismo italiano segnala una grave mancanza di fiducia sullo sviluppo a lungo termine. I giornalisti di Repubblica hanno intrapreso con impegno e massimo sforzo la riconversione della nostra offerta informativa verso le sfide del digitale. Di contro, la proprietà conferma una strategia di riorganizzazione basata prevalentemente su tagli, ridimensionamento, cessioni di testate, accorpamenti di rami d’azienda e uscite incentivate del personale. Oggi pagano i colleghi dell’Espresso, a cui va la solidarietà di Repubblica e l’impegno al massimo sostegno possibile".

"Una deriva che non può essere ulteriormente accettata in silenzio. Per questo - conclude la nota -l’assemblea proclama lo sciopero e affida al CdR un pacchetto altri 3 giorni di astensione e gli conferisce il mandato di chiedere all’azienda impegni vincolanti e chiari su investimenti e perimetro aziendale". 

 

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