Esplode in mille pezzi il razzo di Musk. A Elon non gliene va più dritta una

Un fallimento dietro l'altro. Gli ultimi mesi non sono stati facili per il genio, miliardario, playboy e filantropo sudafricano...

di Lorenzo Goj
MediaTech

Twitter, SpaceX, Tesla e... La collezione di fallimenti del "non più genio" Elon Musk

Elon Musk potrebbe non essere quel genio che credevamo. Dopo il fallimento del lancio di Starship, avvenuto il 18 aprile, Space X ha toppato ancora. Nel tentativo di oggi, il mondo ha potuto assistere in diretta all’accensione dei colossali motori delle navicelle Sharship SN24 e Super Heavy, il razzo più grande mai costruito.

Il video dell'esplosione del razzo di Elon Musk

 

Sembrava filasse tutto liscio, eppure il direttore della missione ha sospeso il conto alla rovescia senza particolari spiegazioni. Poco dopo il count down è ripartito e con lui anche il razzo, lasciando però tutti di stucco raggiunti i 34 mila metri di altitudine.

Infatti, una volta ad alta quota, Starship ha subito un malfunzionamento prima della separazione dal razzo innescando una potente esplosione in volo, come spiega SpaceX su Twitter. Chiaramente non c'era equipaggio a bordo. Secondo i piani, il razzo Super Heavy, dopo il lancio, sarebbe dovuto rientrare nell’oceano dopo 8 minuti dalla partenza per poi essere distrutto per evitarne il recupero da parte di altri. Starship invece sarebbe dovuto rientrare dopo 90 minuti ammarando al largo delle Hawaii. Cosa che, ovviamente, non avverrà. Un bel rospo da mandare giù per il patron, contando che ogni singola prova di questo tipo abbia costi di centinaia di milioni di dollari.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Da tempo, infatti, sembra che il genio, miliardario, playboy e filantropo Elon Musk non ne combini una giusta. Lasciando stare le sue missioni per colonizzare il resto del sistema solare, Musk ha preso qualche granchio anche sul web.

L’acquisto di Twitter per circa 44 miliardi di dollari finalizzato a ottobre 2022, infatti, non ha portato i risultati sperati. Anzi. E, senza stare a fare grandi analisi, la colpa è proprio di Musk. I problemi con il social network dell’uccellino azzurro sono iniziati quasi fin da subito con l’approccio della strategia della “libertà di espressione”. Secondo il tycoon, infatti, Twitter dovrebbe essere un posto in cui chiunque possa dire la sua.

Un ideale sicuramente nobile, ma che non può collidere con la realtà. Infatti, non è servito molto tempo prima che, oltre alle persone, anche importanti società storcessero il naso davanti a questo “progetto” e decidessero di chiudere il rubinetto agli investimenti pubblicitari sul social. Il problema, infatti, si è presentato quando la gente ha iniziato a pubblicare post estremamente offensivi contro altre etnie e religioni, costringendo gli investitori a fare un passo indietro per non venire associati al social ormai "deturpato".

Infine, il “disfacimento” del suo primo grande successo: Tesla. Certo, il fatto che la futuristica azienda specializzata in automobili elettriche abbia perso oltre il 57% del proprio valore non è totalmente imputabile al suo fondatore. Infatti, negli ultimi due anni, tra gli strascichi della pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, l’intero mercato globale ha perso colpi.

Quel che si può sicuramente dire è che Musk ha venduto diverse volte le proprie azioni Tesla per trasformarle in soldi liquidi proprio da investire in Twitter e altri progetti. Mosse che, si sa, non piacciono al mercato degli investitori e che hanno contribuito ad abbassare il valore della sua più redditizia creatura.

Insomma, Elon Musk è senza dubbio una persona speciale, capace di grandi, grandissime cose. Ma rimane comunque umano e, dunque, in grado di sbagliare.  

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