Gedi, Elkann molla ufficialmente L'Espresso: accettata l'offerta di Bfc Media

"Con la nuova proprietà il settimanale potrà trovare maggiore allineamento nella strategia aziendale, rispetto alla direzione evolutiva del gruppo"

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Per accompagnare la fase di transizione il settimanale resterà abbinato all’edizione domenicale del quotidiano La Repubblica

Dopo le dimissioni dell'ex direttore de L'Espresso Marco Damilano, (ne abbiamo scritto qui) la famiglia Elkann rende ufficiale la cessione dello storico settimanale, fondato nel 1955 da Arrigo Benedetti.  Il gruppo ha comunicato in una nota di aver ricevuto e accettato una proposta dalla società L’Espresso Media srl, società costituita recentemente da BFC Media, per l’acquisto da parte di quest’ultima dei rami d’azienda relativi al settimanale L’Espresso e alle Guide de L’Espresso.

L'operazione sarà condotta dalla neocostituita società L’Espresso Media srl, partecipata al 51% da BFC Media, società quotata al mercato Euronext Growth Milan, e al 49% da IDI Srl a socio unico Danilo Iervolino. Iervolino, fondatore dell’Università Telematica Pegaso e, dalla fine dello scorso anno, anche presidente della squadra di calcio della Salernitana, a fine 2021 ha lanciato un’Opa per l'acquisizione del 51% di BFC Media.

Denis Masetti, presidente de L’Espresso Media, ha dichiarato: “L’Espresso rappresenta una parte importante della storia d’Italia. Partendo dalla sua storia, vogliamo anche che si sviluppi attraverso un progetto editoriale indipendente e condiviso, supportato da strumenti e strategie moderne e investimenti adeguati che facciano crescere la qualità del prodotto, la diffusione e la sua penetrazione.”

"Sotto la nuova proprietà", si legge nel comunicato, "che fa capo a BFC Media, un gruppo editoriale solido, che ha valorizzato economicamente la testata e che sta puntando sullo sviluppo di riviste periodiche, il settimanale L’Espresso potrà trovare maggiore allineamento nella strategia aziendale, rispetto alla direzione evolutiva che il gruppo Gedi ha intrapreso e sta perseguendo da anni, centrata sull’informazione in real time per il grande pubblico e sullo sviluppo di contenuti digitali e multimediali per i quotidiani e le radio". Per accompagnare la fase di transizione, in base alle intese raggiunte, il settimanale resterà abbinato all’edizione domenicale del quotidiano La Repubblica. 

Solo qualche giorno l'ex direttore Damilano ha ricordato con queste parole la storica rivista: "L'Espresso è un pezzo di storia dell’intero Paese. Un Paese che rischia di diventare ancora più fragile in una funzione essenziale, la libertà di stampa, l'autonomia del giornalismo dai poteri, il ruolo critico di controllo verso chi governa le strutture politiche, economiche, finanziarie. Ogni volta che c'è un cedimento, una cessione, è un pezzo che viene meno. E di questa storia L'Espresso non è comprimario, ma protagonista.

"Per questo, ha sottolineato Damilano, non c'è nulla di personale in questo mio saluto. L'Espresso è sempre stato la mia casa e Gedi ha garantito il lavoro del nostro giornale. Ma se la casa viene cambiata, dall'arredamento alle suppellettili, fino a venderla, non resta altro da fare che prenderne atto. È una questione di coscienza e di dignità. Lo devo ai lettori che ci hanno sempre seguito in modo esigente". 

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