Giornalismo d'inchiesta, Klaus Davi vince il premio Nassiriya 2022

Autore di numerose inchieste riguardanti la criminalità organizzata in Calabria, Klaus non ha mai taciuto l'informazione scomoda

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Nassiriya per la Pace a Klaus Davi, la cerimonia di  premiazione si terrà l'11 novembre  nell'anfiteatro del Santuario dell'Annunziata di Camerota (SA)

La giuria del "Premio Internazionale Nassiriya per la Pace" edizione 2022 ha assegnato l'ambito riconoscimento al giornalista e comunicatore Klaus Davi con questa motivazione: "Giornalista, autore di numerose inchieste riguardanti la criminalità organizzata in Calabria. Non ha mai taciuto l'informazione scomoda e ha sempre diffuso la cultura della legalità e della giustizia rappresentando un vero esempio per le giovani generazioni. Per aver affermato il valore della legalità e della libera informazione in un contesto con forte presenza criminale".

La cerimonia di premiazione si terrà l'11 novembre alle ore 10:30 nell'anfiteatro del Santuario dell'Annunziata di Camerota (SA) e sarà presieduta dal presidente Dott. Vincenzo Rubano dell'associazione ELAIA.In particolare sono stati evidenziati il contributo di Klaus Davi a un'inchiesta realizzata per Mediaset su Italia Uno con le prime interviste mai rilasciate dai boss Pino Piromalli "Facciazza" e Nino Imerti "Nano Feroce" ( in collaborazione con Alessio Fusco).

Klaus Davi, oltre che con Mediaset, collabora con numerose testate come la Gazzetta del Sud, La Notizia Giornale, Affaritaliani. È titolare di una prestigiosa agenzia di comunicazione, ma non ha mai voluto abbandonare il giornalismo.

I suoi inizi professionali risalgono al lontano 1987 a L'Unità, allora diretta da Gerardo Chiaromonte, per poi essere assunto al Corriere della Sera con un contratto a termine per le pagine dell'Università. Scelse poi la libera professione.

Recentemente ha realizzato uno scoop intervistando il pentito Filippo Barreca che ha ritrattato le sue precedenti deposizioni sull'omicidio del fratello Vincenzo, scagionando il killer in carcere da 20 anni a suo dire "ingiustamente".

Nelle precedenti edizioni del premio sono stati insigniti, tra gli altri: Luca Attanasio (Ambasciatore d'Italia presso la Repubblica Democratica del Congo, morto in un agguato in Congo nel febbraio 2021); Giuseppe Antoci (ex presidente del Parco dei Nebrodi minacciato dalla mafia); Alberto del Basso (comandante del contingente carabinieri presso l'ambasciata italiana in Afghanistan); il vescovo di Locri mons. Francesco Oliva; le Frecce Tricolori in occasione del 60º anniversario; Pierpaolo Sileri (sottosegretario alla Salute); Vincenzo Nigro (giornalista di Repubblica); Gabriella Simoni (giornalista inviata speciale di Mediaset).

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