La Dia: "Graviano non vuole tradire Berlusconi". Giletti ne voleva parlare...

Il retroscena sulla mancata strage allo stadio Olimpico del 23 gennaio 1994. L'informativa degli investigatori e la chiusura di Non è l'Arena su La7

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Caso Giletti, i pm di Firenze e l'indagine che non piaceva

Continua a far discutere il caso Giletti, relativo allo stop alla sua trasmissione "Non è l'Arena" su La7, emergono nuovi dettagli sul fatto che il conduttore stesse per occuparsi di stragi di mafia, ma è stato fermato dal suo editore Cairo. Massimo Giletti - si legge sul Fatto Quotidiano - aveva chiesto al giornalista del Fatto Marco Lillo di partecipare a una o più trasmissioni sull’inchiesta fiorentina. Giletti aveva rassicurato entrando persino nel dettaglio dei contenuti: le conversazioni intercettate e i milioni di euro da Berlusconi a Dell’Utri, gli antichi rapporti con la mafia di quest'ultimo. Il 12 aprile Giletti aveva scritto al Fatto questo messaggio: "Poi ci dobbiamo vedere per pianificare...!". Il giorno dopo "Non è l'Arena" stata cancellata con una email di La7.

Intanto emerge - prosegue il Fatto - un'informativa della Dia sulla mancata strage allo stadio Olimpico di Roma del 23 gennaio 1994. Secondo la Dia, Giuseppe Graviano nel 2016 avrebbe confidato al compagno di detenzione, Umberto Adinolfi, un segreto: la strage dello Stadio Olimpico, tentata e fallita dagli uomini dello stesso Graviano, il 23 gennaio 1994, gli sarebbe stata chiesta da Silvio Berlusconi. È solo un’ipotesi investigativa. Lo stesso Graviano, interrogato sul punto, non ha confermato la lettura data dalla Dia delle sue parole. Però le ultime righe dell ’informativa del 16 marzo 2022 di 72 pagine, firmata dal capo centro della Dia di Firenze, Francesco Nannucci, sono nette: “Si può affermare che la conversazione ambientale del 10 aprile 2016, oggetto di rivalutazione nel corso dell'odierna delega di indagine è riconducibile al contesto criminale relativo alla strage dell’Olimpico del 23 gennaio 1994, con il coinvolgimento di Silvio Berlusconi, per il tramite di Marcello Dell ’Utri, quale diretto interessato alla sua realizzazione".

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