Sallusti torna al Giornale, ma il sogno è Mieli. Il piano di Meloni per il "Corriere di destra"

Meloni e Angelucci (nuovo patron del Giornale) fantasticano su una nuova e prestigiosa redazione del quotidiano. L'obbiettivo? Soffiare copie al Corriere

di Sandro Mantovani
MediaTech

Sallusti torna al Giornale. Ipotesi Verderami e Merlo alla vice-direzione. Il piano di Meloni e Angelucci per "infastidire" il Corriere

Sallusti torna alla direzione del Giornale. La nuova “gestione Angelucci” del quotidiano fondato da Indro Montanelli ha un piano ben preciso: dare “fastidio” al Corriere della Sera soffiandogli qualche copia. Secondo il Fatto Quotidiano, la premier Meloni (irritata da La7, televisione del patron del Corriere Urbano Cairo) e il re delle cliniche private Antonio Angelucci si sarebbero confrontati sul nuovo corso dei tre quotidiani di destra: Libero, il Tempo e la new entry il Giornale.

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Donna Giorgia” avrebbe già iniziato a fantasticare sulla sua “redazione dei sogni”. Innanzitutto, come anticipato, il direttore di Libero Alessandro Sallusti torna, dopo averlo lasciato nel 2021, alla guida del Giornale. La nomina dovrebbe arrivare già a luglio, con l’arrivo del nuovo Cda. L’attuale direttore del quotidiano di via Negri, Augusto Minzolini, passerebbe così al ruolo di editorialista, facendo da ospite nei programmi tv di Mediaset.

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Per quanto riguarda invece il “buco” lasciato a Libero, si pensa al ritorno alla direzione responsabile di Pietro Senaldi (che divenne condirettore con l’arrivo di Sallusti) oppure all’arrivo di Davide Vecchi, attualmente alle redini del Tempo.

Ma torniamo al team del Giornale, guardando ai vice-direttori. I nomi che circolano sarebbero quelli di Francesco Verderami (firma politica di punta del Corriere) e Salvatore Merlo (attualmente alla vicedirezione del Foglio). Certo, sono solo voci. Ma il “nuovo Giornale” prevedrebbe anche l’arrivo di una schiera di commentatori. Si parla infatti di un possibile approdo di Luca Ricolfi, Ernesto Galli della Loggia, Giovanni Orsina e Pigi Battista.

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Ma non è tutto. Come scrive il Fatto, la premier inserirebbe tra le star del quotidiano anche il suo capo ufficio stampa Mario Sechi, ma ora gli serve di più a Palazzo. Poi, il sogno Paolo Mieli.

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Un nuovo giornale, dunque, liberal-conservatore, borghese ma non bigotto; autorevole, moderato e che guardi a chi fa impresa, quello che entusiasma le fantasie della premier Giorgia Meloni. Non dunque un “Corrierone”, ma un prestigioso quotidiano laboratorio di del pensiero conservatore, non scevro di notizie.

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