Saviano contro il ministro Sangiuliano: la clamorosa gaffe del papà di Gomorra

Lo scrittore non controlla il suo livore nei confronti del giornalista e neoministro e lancia la stoccata su Twitter, non accorgendosi, però, di un errore...

Di Giuseppe Vatinno
MediaTech

Saviano colpisce ancora e se la prende con Sangiuliano. La clamorosa gaffe dell'autore di Gomorra 

Roberto Saviano lo conosciamo tutti ma nei giorni scorsi ha voluto superarsi, cosa del resto già umanamente difficile, ma non per una persona invidiosa come è lui. Cosa ha combinato questa volta il menestrello delle periferie napoletane? 

Si è lanciato in un tweet avvelenato di bile contro il neoministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano: “Sangiuliano, mediocre giornalista, biografo di Putin, per questo post mi querelò… la storia e la fame atavica di Genny 'o ministro mi hanno dato ragione. Era facile immaginare: in questo paese l'unico merito è servire, con buona pace del neoministro della cultura e del merito…”.

E poi, non contento, riporta il tweet incriminato dell’ottobre 2018 in cui riversava bile acida ed insulti su Sangiuliano per la sua nomina nel governo giallo-verde a direttore del Tg2 dopo, dice Saviano, che Berlusconi lo aveva nominato vicedirettore del Tg1. In poche righe un condensato di nefandezze ed errori che gridano vendetta. Intanto Saviano dovrebbe spiegare perché se ce l’ha tanto con Berlusconi pubblica con la sua casa editrice. Oltretutto, a causa di un plagio in Gomorra ha trascinato la Mondadori anche in cause legali per cui è stato condannato al risarcimento a terzi.

 

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Probabilmente si tratta della solita sindrome del radical chic che predica bene e razzola male. Poi ci dovrebbe dire come mai vive in un lussuoso attico di New York ed usufruisce da tempo immemorabile della scorta pagata dal popolo italiano. Ma veniamo all’attualità. Non sappiamo perché Saviano ce l’abbia tanto con Sangiuliano, magari si tratta solo di invidia professionale, però fa riflettere anche il fatto che lo scortato parli di “mediocre giornalista” e quando poi si ricerca il suo blasonato nome tra i giornalisti iscritti all’ordine non risulta niente.

Ed in effetti l’Ordine dovrebbe fare un po’ di luce su quanti esercitano questa professione senza risultare iscritti. Un vero mistero. Ma forse Saviano lo fa per risparmiare qualche soldo, è corto di manina come si dice a Roma, visto che recentemente ha pure usufruito del bonus Covid per abbassare le tasse dei suoi lauti guadagni. Ne avevamo parlato qui

Accecato dalla rabbia e dall’invidia, con la bavetta agli angoli della bocca, il povero Saviano non si accorge neppure della gogna mediatica a cui si espone involontariamente facendo un errore clamoroso, frutto della sua superficialità. Infatti, nel suo donchisciottesco livore prende lucciole per lanterne e non si accorge che Sangiuliano non è ministro del “merito”, come lui inopinatamente pensa, semmai invece lo è Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione.

E qui sorvoliamo sulle incredibili dichiarazioni di presidi e affini che ritengono la parola “merito una parolaccia perché bisogna valutare l’”impegno” degli studenti. Questo spiega perché l’Italia è stata distrutta da questi livorosi incapaci profeti dell’appiattimento.

Insomma dopo la sconfitta storica del 25 settembre la sinistra ha perso ormai ogni contegno e ritegno e si agita scompostamente come un gigante in preda alle convulsioni. Sì perché la sinistra ha considerato, sbagliando, la cultura un suo campo esclusivo e riservato, in cui nessuno poteva entrare pena l’esclusione e la marginalizzazione.

Saviano evidentemente in qualche incarnazione passata ha sognato di diventare prima direttore di Tg pubblico e poi anche ministro magari della Cultura ma nessuno se lo è mai filato sapendo quanto la sua figura sia divisiva, a parte i meriti che obiettivamente non possiede.

Una parola sul libro di Gomorra e connesse infinite serie e variazioni, roba da far arrossire anche una variante Covid delle più frizzanti: Gomorra è stata criticata anche da magistrati per il suo valore diseducativo e per la sua pericolosa capacità di emulazione tra i ragazzi. Quindi a ben vedere la “fama” di cui gode lo scrittore napoletano non iscritto all’albo dei giornalisti è non solo immeritata ma anche e perniciosa, altro che Sangiuliano.

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