Spot Esselunga, l'ideatore attacca Barilla: "Basta famiglie del Mulino Bianco"

Luca Lorenzini dell'agenzia Small: "Noi raccontiamo altro. In quella storia c'è passato, presente e futuro. Ambientazione borghese? Esselunga è nata a Milano"

di Redazione Mediatech
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Spot Esselunga, il creativo: "Ecco perché abbiamo scelto proprio la pesca"

Ormai non si parla d'altro in Italia, lo spot dell'Esselunga e della pesca è diventato virale ad ogni livello, non si contano più i meme sull'argomento e il caso è arrivato fino a Palazzo Chigi, la premier Meloni si è detta stupita per le tante critiche ricevute e ha detto di averlo apprezzato molto, definendolo "bello e toccante". Ma gli italiani sulla pubblicità si sono divisi. A spiegare come sia nato e cosa ci sia dietro a quello spot adesso è proprio chi l'ha creato. "Non raccontiamo la famiglia stile Mulino Bianco. Di solito - spiega Luca Lorenzini dell'agenzia Small a Repubblica - vediamo la famiglia felice classica, che si alza al mattino, tutti fanno colazione assieme, sono felici e uniti. Di famiglie così ce ne sono tante, noi abbiamo deciso di raccontarne un’altra, che non è irreale, genitori separati li conosciamo tutti, se non lo siamo noi stessi".

"Noi - prosegue Lorenzini a Repubblica - siamo partiti dal concetto che il nostro cliente ci ha chiesto, "Non c’è una spesa che non sia importante", abbiamo pensato di mettere al centro del racconto i consumatori, chi sono, le loro vite, e di farlo con una narrazione diversa da quella tipica delle pubblicità italiane, forse perché viviamo a New York, lavoriamo con clienti di tutto il mondo e vediamo un altro modo di raccontare la quotidianità".

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Lorenzini affronta anche il capitolo dell'ambientazione borghese: "Esselunga è nata a Milano, il punto vendita di via Solari dove abbiamo girato è uno di quelli più conosciuti e riconoscibili, tutto qui. Sin dalla fase creativa ci eravamo detti che volevamo fosse una storia che potesse avere molte e diverse interpretazioni, che poi è quello che sta succedendo. E abbiamo volutamente lasciato aperto il finale della storia: ci si vede passato, presente e futuro. Perchè proprio la pesca? Ci abbiamo pensato come spunto di un racconto. Potevano esserci molti altri spunti e molte altre storie, magari ce ne saranno".

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