Overbooking in ospedale, il primario ai pazienti: "Scegliete voi chi si opera"

L'episodio è avvenuto al Manzoni di Lecco. Un solo posto disponibile, tre donne malate vengono rimandate a casa

di Redazione Medicina
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Sanità allo sbando, un solo posto in sala operatoria: scatta la riunione tra pazienti per decidere chi ha più urgenza

Il governo ha tagliato i fondi per la Sanità, la Nadef ha certificato che le risorse a disposizione in vista della prossima manovra saranno inferiori a quanto preventivato. Naturalmente questa decisione è destinata a peggiorare la già difficile situazione ed è emblematico in questo senso l'episodio avvenuto in un ospedale di Lecco. Venerdì scorso, alcune pazienti del Manzoni in attesa di essere ricoverate per essere sottoposte a interventi chirurgici programmati sono state rispedite a casa perché non c’era più un posto letto disponibile. Un autentico affollamento. Tanto che molti, tra quanti erano in attesa, hanno pure dovuto aspettare in piedi il proprio turno per finire sotto i ferri, oppure su barelle parcheggiate nei corridoi o in Pronto soccorso. Già questo farebbe gridare allo scandalo, ma c'è di più. A decidere chi rispedire a casa alla fine, però, non è stato il medico, ma le stesse pazienti.

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Alcune donne in attesa di essere ricoverate per essere sottoposte a un intervento sono tornate a casa perché in quel momento, appunto, non c’erano posti letto disponibili. Il primario di Ostetricia e Ginecologia avrebbe convocato quattro pazienti in lista spiegando che quel giorno avrebbe potuto operarne solo una. In particolare la scelta del professionista sarebbe ricaduta su una 51enne malata di un tumore, ma quando - riporta l'Ansa - il dirigente ha comunicato la decisione, un’anziana, 80 anni, con problemi alla vescica, accompagnata dalla figlia, avrebbe fatto presente in modo veemente le difficoltà per lei di un rinvio. Da qui la decisione della malata più giovane, dopo che il primario aveva verificato che rimandare l’operazione di una settimana non avrebbe comportato rischi, di fare un passo indietro e attendere ancora qualche giorno suscitando lo sconforto del professionista che avrebbe detto "a questo punto decidete voi".

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