Salute, i tanti pro e i pochi contro del consumo responsabile di caffè

8 kg di caffè consumati procapite ogni anno in Italia

di Daniele Rosa
Medicina

Salute, 8 Kg di caffè consumati ogni anno in Italia

"Quasi 8 chilogrammi di caffè pro capite" è il consumo annuale di paesi “caffettari”quali Italia, Olanda e Finlandia. La metà del consumo è invece in Spagna dove, ogni giorno, si bevono quasi 66 milioni tazzine, di cui 46 milioni in casa, il resto in alberghi, ristoranti e bar. Nonostante alcune vecchie e ingiuste criminalizzazioni  (nate dall’associazione con alcol e tabacco) una raccolta di oltre 200 analisi pubblicata su The BMJ ha confermato la sicurezza del caffè (se bevuto a livelli normali). A questi livelli il caffè sembrerebbe  in grado di ridurre il rischio di contrarre varie patologie. Tre o quattro tazze al giorno secondo i dati contribuirebbero a diminuire la mortalità in genere e i rischi di malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, e patologie come il diabete di tipo 2 e la cirrosi. Però non “tutto oro è quello che luccica”. E’ vero che la ricerca ha dimostrato  che il consumo moderato di caffè ha "più probabilità di giovare alla salute che di danneggiarla", ma gli autori, onestamente, hanno sottolineato che la maggior parte degli studi sono osservazionali e quindi necessitano anche di studi clinici, per capire se queste associazioni sono causali.

Salute, indispensabile un consumo responsabile di caffè

Ed è anche vero che non mancano gli effetti indesiderati. Ad esempio, l’uso in gravidanza può essere associato a basso peso alla nascita, parto prematuro o aborto spontaneo e può aumentare il rischio di fratture nelle donne, ma non negli uomini. Un team di specialisti del Center for Network Biomedical Research on the Physiopathology of Obesity and Nutrition (CIBEROBN) ha confermato una maggiore longevità associata al consumo di caffè dopo aver studiato 20.000 volontari per circa 10 anni, con un'associazione ancora più netta tra gli oltre 54 anni di età. Un altro gruppo di esperti spagnoli del Biomedical Research Network Epidemiology and Public Health Consortium (CIBERESP) ha analizzato il consumo in più di 3.000 persone di età superiore ai 60 anni e ha scoperto che due o più tazze al giorno potrebbero essere benefiche nelle donne e nelle persone con ipertensione , obesità o diabete. Per il caffè, secondo molti, non c'è bisogno di alcuna sperimentazione clinica per dimostrare che riduce il rischio di infarto. Molte guide gastronomiche, infatti, lo inseriscono già come bevanda salutare. Ottenuto dai chicchi tostati e macinati del caffè o della pianta del caffè, il suo consumo è stato anche correlato a un minor rischio di Alzheimer e Parkinson, anche se il meccanismo neuorprotettivo non è ancora chiaro.

 

Salute, il caffè è l'agente psicoattivo più consumato al mondo

 

Sebbene gli effetti sul corpo siano stati spesso attribuiti alla caffeina, l'agente psicoattivo più consumato al mondo, il caffè tostato, è una miscela complessa di oltre 1.000 sostanze fitochimiche bioattive, alcune con effetti potenzialmente terapeutici. Nel caffè sono presenti, tra gli altri, polifenoli (acido clorogenico e lignani, l'alcaloide trigonellina, melanoidine) formatesi durante la tostatura e modeste quantità di magnesio, potassio e vitamina B3 (niacina). Alcuni di questi composti hanno proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali, migliorano il microbioma intestinale e modulano il metabolismo del glucosio e dei grassi. Ma la composizione biochimica e gli effetti di ciascuna tazzina variano a seconda delle varietà di caffè o di come è ottenuto dal chicco verde non tostato, del grado di tostatura e del metodo di preparazione. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) aveva considerato il caffè "possibilmente cancerogeno per l'uomo" (all'interno del gruppo 2B della sua classificazione di rischio) sulla base di prove limitate di un'associazione con il cancro della vescica urinaria. Tuttavia, una revisione pubblicata nel 2016 su The Lancet Oncology ha concluso che per questo tipo di cancro "non c'erano prove coerenti di un'associazione con il consumo di caffè".

 

Salute, il caffè è la bevanda più consumata dopo l'acqua

 

Il caffè è la bevanda più consumata dopo l'acqua. I primi studi sui suoi effetti sono iniziati negli anni '80, quando si riteneva che fosse dannoso. Intorno al 2000, l'attenzione è tornata sul caffè perché molte persone lo bevevano da molti anni e non sembrava subissero effetti dannosi, ma la vicinanza al tabacco e alll’alcol creava problemi. Rimosso l'effetto del tabacco, si è visto che che il caffè contribuiva a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. “Chi beve caffè può berne diversi tipi durante la giornata”, dicono gli esperti. Scienziati delle università di Singapore e Harvard hanno considerato in una recensione sul New England Journal of Medicine che bere "da 3 a 5 tazze di caffè al giorno porta a ridurre il  rischio di diverse malattie croniche, anche se un consumo elevato di caffeina può avere effetti negativi, come tremori o nervosismo. Pertanto, a dosi moderate (da 40 a 300 mg), la caffeina può ridurre l'affaticamento, aumentare la vigilanza e ridurre i tempi di reazione. I medici raccomandano però di non superare i 400 mg al giorno, né superare i 200 mg nelle donne.

Salute, a dosi moderato il caffè è un amico della salute

Per i grandi amanti del caffè, gli specialisti dell'American National Cancer Institute (NCI) hanno verificato che bere caffè riduce la mortalità anche tra chi ne beve otto o più tazzine al giorno. Ad esempio, un recente lavoro di ricercatori cinesi che hanno seguito per un decennio 170.000 britannici della UK Biobank (un ampio database biomedico ) ha scoperto che sia il consumo moderato di caffè istantaneo, macinato o decaffeinato, senza zucchero, era associato a una minore mortalità, che non era così evidente per dolcificati con dolcificanti artificiali. In ogni caso, "l'evidenza che il caffè sia associato a una minore mortalità è abbastanza consistente. Secondo ricercatori italiani, britannici e americani, il caffè può far parte di una dieta sana. Insomma, consumato con moderazione, soprattutto liscio e senza zucchero, il caffè sembra essere un amico per la salute della maggior parte delle persone.

 

 

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