Vaiolo scimmie, l'OMS cambia il nome per evitare discriminazioni e razzismo
Disinformazione sulla malattia che colpevolizza erroneamente neri e gay
Vaiolo delle scimmie, l'OMS cambia il nome alla malattia
“Basta avere un linguaggio razzista e stigmatizzante” ha detto l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) annunciando di aver cambiato il nome alla malattia del vaiolo delle scimmie. Da oggi si chiamerà Mpox. Ad agosto il New England Journal of Medicine, documentava come la popolazione maggiormente coinvolta fosse quella degli uomini che fanno sesso con uomini. Questo non significava e non significa che monkeypox colpisca in base all'orientamento sessuale ma indica quale modalità di trasmissione risulta essere la più comune. Ma il nome "vaiolo delle scimmie" gioca con gli stereotipi razzisti sui neri e gli africani, e troppo spesso è stato usato insieme a insulti anti-gay. Inoltre dà anche indicazioni errate sulla provenienza del virus in quanto non arriva solo dalle scimmie ma pure dai roditori che ne sono i principali portatori. In Africa giornalisti internazionali avevano denunciato alcuni media americani ed europei di aver utilizzato ripetutamente immagini di persone di colore per illustrare storie sul vaiolo delle scimmie, nonostante il trend in crescita dell’epidemia fosse in Europa e negli Stati Uniti.
Vaiolo delle scimmie, l'OMS è corsa ai ripari per evitare "ghettizzazzioni"
Ma il rischio di stigmatizzare la malattia, come successe ai tempi dell’HIV, era ed è ancora alto ed allora l’OMS è corsa ai ripari. Il nome “vaiolo delle scimmie” era stato registrato nel lontano 1970, anno del primo caso riconosciuto. Adesso ci vorrà tempo per sostituire un termine usato da molti anni. Il virus era stato inizialmente incontrato , nelle scimmie in cattività, diversi anni prima.Poi l’epidemia si è allargata colpendo più di 100 paesi. Ma in parallelo alla malattia si diffondeva anche l'uso di immagini e di linguaggi discriminatori online. Stante questa situazione il commissario per la salute di New York City, dottor Ashwin Vasa, a metà anno, aveva inviato una lettera a Tedros dell'OMS, esortandolo ad agire rapidamente per rinominare il vaiolo delle scimmie, citando i tanti effetti potenzialmente devastanti e stigmatizzanti. "Entrambi i nomi saranno usati contemporaneamente per un anno mentre" vaiolo delle scimmie "verrà gradualmente eliminato", ha affermato l'OMS aggiungendo che "Mpox è meglio del vaiolo delle scimmie perché rimuovere 'scimmia' elimina lo stigma che deriva dal vaiolo delle scimmie e corregge un errore di informazione, quello cioè che le scimmie siano la principale fonte di diffusione del virus”.
Vaiolo delle scimmie, evitare quello che successe con l'HIV
Il nuovo nome si legherà alla malattia, ma non si estenderà automaticamente al virus. Mentre l'OMS nomina le malattie, i nomi scientifici formali dei virus sono determinati da un'altra organizzazione: l'International Committee on Taxonomy of Viruses. Ma il segretario dell'ICTV Elliot Lefkowitz ha affermato che il gruppo "non ha tenuto discussioni recenti in merito alla ridenominazione della specie virale, Monkeypox virus" o all'uso di un nome alternativo. Secondo l’alto dirigente “di fronte a un focolaio, la questione centrale non è il nome della malattia, ma il rischio che le persone con cattive intenzioni possano utilizzare qualsiasi termine. Non importa quali nomi usiamo, se le persone sono determinate a usare impropriamente e ad usare come armi i nomi per isolare, discriminare o stigmatizzare le persone, allora continuerà sempre”. Il vero problema , aldilà della cura della malattia, è di evitare quello che successe con il virus dell’Hiv ghettizzando intere categorie. Probabilmente, con l’azione dell’OMS, questo pericolo potrebbe essere stato scongiurato.