Alessandro Verri (Lega): "Sul tribunale dei brevetti dobbiamo unirci tutti"
Il capogruppo della Lega a Palazzo Marino insiste sul tribunale dei brevetti e mette nel mirino per Milano anche la sede europea dell'Autorità Antiriciclaggio.
"La speranza è l'ultima a morire e non è ancora detta l'ultima parola". Il Tribunale dei Brevetti si allontana da Milano ma il capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Alessandro Verri, non demorde. Al momento le competenze sono divise tra Monaco di Baviera e Parigi: "Se l'Ue vuole continuare a essere un’Unione, deve lavorare affinché tutti si sentano parte di una comunità. Per l'Europa questa è l'occasione di mostrarsi davvero unita nel valorizzare le eccellenze" commenta Verri in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. Rilanciando anche sulla prossima battaglia: la sede europea dell'Autorità Antiriciclaggio.
Verri, per ora il Tribunale dei Brevetti si allontana.
Andrebbe premiato il merito. Non dare certe deleghe a Milano, che in questo è la capitale ed è la città con i centri di ricerca e le Università migliori al mondo, io credo sia un'occasione persa. Se si favoriscono solo alcuni Paesi si continuerà ad aumentare anche quella sensazione di sfiducia verso le istituzioni europee. Magari possiamo smetterla di definirla Unione europea e chiamarla Francia-Germania…
Il nostro Paese poteva fare di più?
Se avessimo lavorato fin da subito nel 2020 per portare qua il Tribunale probabilmente saremmo riusciti a ottenere qualcosa di più. Ma purtroppo si sa chi governava il Paese in quel momento… Francia e Germania, subito dopo la Brexit, si sono mosse prendendosi di fatto il Tribunale senza che nessuno gli abbia mai veramente dato l'autorizzazione. In passato serviva fare di più per far sentire la voce di Milano, ma so che il nostro governo, con il ministro Antonio Tajani, sta lavorando per riuscire a portare anche qui delle deleghe.
Sarebbe una sconfitta per l’Italia?
Sì, anche per l'indotto che porta il Tribunale, stimato tra i 600 milioni e i due miliardi, che renderebbe più ricco il territorio e in generale tutto il Paese. E poi è anche una questione di prestigio: per l'Italia avere un ente di questo livello sarebbe il riconoscimento di un ruolo centrale all'interno dell'Ue.
Come centrodestra organizzerete qualcosa a Milano per tenere alta l'attenzione sul tema?
Il consigliere Luca Bernardo ha già presentato un ordine del giorno. Con lui nella prossima seduta vedremo di presentare un documento per farci portavoce di Milano con le sedi europee e chiedere alcune deleghe del Tribunale. In questi casi ci si dovrebbe stringere, al di là del colore politico. Dobbiamo stimolare l'amministrazione comunale che su questo non mi pare abbia fatto molto, anche solo a livello di promozione. E poi c'è da rilanciare anche su un'altra battaglia.
Ossia?
Ci sarà da discutere anche sulla nuova sede europea dell'Autorità Antiriciclaggio, un altro ente che sarebbe importante avere a Milano. Anche lì l'Italia dovrà essere protagonista, soprattutto per l'avanzata legislazione che abbiamo su questi temi.