Giardino dei Giusti di Milano, una danza con la comunità iraniana
Ci sarà l'opportunità di dimostrare solidarietà a tutto il popolo iraniano in rivolta
Giardino dei Giusti di Milano, una danza con la comunità iraniana
Nella cultura iraniana, il Giorno della natura o Sizdah bedar è una festa importantissima, che cade tredici giorni dopo il capodanno (Nawrūz). Si celebra trascorrendo la giornata nella natura, in compagnia di parenti e amici. Quest'anno il Giorno della natura, che cade il 2 aprile, verrà celebrato dalla comunità iraniana di Milano al Giardino dei Giusti del Monte Stella.
Ci sarà l'opportunità di dimostrare solidarietà a tutto il popolo iraniano in rivolta
In quello che generalmente è un momento di festa e spensieratezza, ci sarà l'opportunità di dimostrare solidarietà a tutto il popolo iraniano in rivolta e - in particolare - alle cinque ragazze iraniane di Ekbatan, Teheran, arrestate dopo aver condiviso su TikTok il video in cui ballavano senza velo la canzone di Rema e Selena Gomez "Calm Down". Lo si farà danzando, seguendo i passi della ballerina professionista iraniana Saba Poori, le cui performance artistiche hanno recentemente accompagnato diverse manifestazioni di dissidenti iraniani in diverse città italiane.
L'appuntamento è per il 2 aprile dalle 11 al Giardino dei Giusti di Milano (via Cimabue, MM1 QT8), in un'iniziativa organizzata dall'associazione della diaspora iraniana Maana insieme alla Fondazione Gariwo e aperta a tutta la cittadinanza.
Finito il flashmob è previsto un momento speciale davanti al cippo di Neda Agha Soltan, la studentessa uccisa nel 2009 a Teheran
Chi vuole potrà partecipare al flashmob unendosi ai passi di Saba Poori (non sono assolutamente richieste competenze di danza) e tutti potranno ascoltare le testimonianze di attiviste e attivisti iraniani, oltre agli interventi - tra gli altri - di Rayhane Tabrizi (in rappresentanza dell'associazione Maana) e Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo.
Finito il flashmob è previsto un momento speciale davanti al cippo di Neda Agha Soltan, la studentessa uccisa nel 2009 a Teheran nel corso delle manifestazioni del Movimento verde, onorata al Giardino dei Giusti dal 2010. Alla fine della cerimonia, come da tradizione iraniana, sarà possibile fare picnic nel Monte Stella con il proprio pasto al sacco.
Associazione Maana: "Vogliamo che il nostro flashmob (con lo stesso ballo delle ragazze di Ekbatan) rifletta il nostro sostegno alle ragazze iraniane"
"Vogliamo che il nostro flashmob (con lo stesso ballo delle ragazze di Ekbatan) rifletta il nostro sostegno alle ragazze iraniane ma non solo", spiegano i coordinatori dell'associazione Maana. "Vogliamo che sia anche un gesto di contestazione contro la repressione che in 44 anni sta soffocando il popolo iraniano e soprattutto le donne che non cercano altro che la libertà. Abbiamo scelto come data il 2 aprile perché è in concomitanza con un giorno significativo per gli iraniani: il 13 BEDAR – il primo giorno della primavera, in cui la tradizione ci invita di passare la giornata immersi nella natura tutti insieme. In Iran questa tradizione è molto diffusa e le famiglie trovano qualsiasi angolo verde per poter fare picnic all’aperto, cantare, ballare, giocare e rafforzare l’unità fra le persone. Allora quale occasione meglio di questa per vederci tutti il 2 aprile per eseguire il flashmob come il segno della protesta contro la repressione del regime teocratico di Khamenei e mandare il messaggio di sostegno alle ragazze iraniane motivandole di proseguire la strada impetuosa e rischiosa verso la libertà?"
Gabriele Nissim: "Dobbiamo diventare messaggeri della speranza"
Gabriele Nissim spiega il senso di questa operazione culturale al Giardino dei Giusti: "Dobbiamo diventare messaggeri della speranza. Abbracceremo con le nostri menti le ragazze di Teheran fino alla caduta del muro religioso di Berlino che le opprime, anche se tanti oggi rimangono silenti. Per questo ci vogliamo impegnare affinché, nei tanti Giardini dei Giusti, fioriscano tante danze per la libertà e si gridi ad alta voce che a Teheran deve esser possibile un nuovo inizio di umanità per le donne".