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Politica
Zuppi affonda il “merito” di Meloni. L’obiettivo del cardinale è il Pnrr
Matteo Zuppi

Scherzi da prete: allo Zafer/Cariplo Zuppi affonda il “merito”. L’obiettivo? Il PNRR

28 marzo: Siamo alla presentazione del primo rapporto di Fondazione Cariplo sulle diseguaglianze in Italia e sul palco è chiamato a parlare il Presidente dei Vescovi italiani, il cardinale Matteo Zuppi. L’esordio è devastante: «La retorica del merito, in questo momento, è fuori luogo perché più del merito sono i punti di partenza che creano opportunità o meno. Dobbiamo dare a tutti il merito». Poi si ferma, un attimo, beve un bicchiere d’acqua e continua citando l’articolo 3 della Costituzione insieme all’enciclica di Papa Francesco, “Fratelli Tutti”: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona infatti del resto, la disuguaglianza vuol dire tante persone che sono meno persone”. Sembra di ascoltare la Schlein o Landini.

Poi prende in mano il fascicolo, lo sfoglia, si ferma ad una frase, inforca meglio gli occhiali e continua: “Il rapporto presentato da Fondazione Cariplo è molto chiaro su questo punto; la retorica del merito è fuori luogo. A tutti dobbiamo dare il merito”. Il clima in sala si surriscalda e si corrobora: Zuppi è andato oltre il previsto nell’appoggio all’iniziativa. Ma come nel film Todo Modo, in platea c’è qualche democristiano più scaltro degli altri che si comincia a chiedere: “ma non è che il prete sta alzando il prezzo?”. Una platea che ricorda in modo imbarazzante l’albergo-prigione Zafer, dove sono radunati nel romanzo di Sciascia e poi nel film di Petri, politici, banchieri, alti dirigenti statali e privati e chi conta nel mondo dell’economia e della finanza. Insomma “dotti, medici e sapienti”.

Il rito dell’auto - celebrazione del Potere dà un brivido di cristianità a questa piccola comunità di Potenti finto – umili, ma appunto qualcuno comincia a preoccuparsi. Il Cardinal Zuppi è giovane e ambiziosissimo, può fare ancora molti favori e molti danni, il Papa sta male, il vascello petrino naviga in acqua tumultuose, non si sa più bene chi comanda. “Come mai” – ci si chiede - “Zuppi” attacca così apertamente uno dei valori fondanti del nuovo governo Meloni e cioè quella parola “merito” che ora compare pure nella denominazione ufficiale del ministero dell’Istruzione guidato da Valditara?

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