I casi di cronaca più spaventosi del 2022. E quelli ancora aperti sul 2023

Dall'omicidio in ospedale al killer di Assago, i casi di cronaca più noti del 2022 a Milano e in Lombardia

di Luigi Lupo
coltello
Milano

I casi di cronaca più spaventosi del 2022. E quelli ancora aperti sul 2023

L’anno appena conclusosi è stato segnato, a Milano, come in tutta la Lombardia, da una serie di casi di cronaca nera. Non a caso, il capoluogo lombardo è in testa alla classifica relativa ai reati denunciati del Sole 24 Ore: la città conta 193.749 reati, ovvero quasi 6mila ogni 100mila abitanti. La seconda città è Rimini, la terza è Torino, tutte con più di 5mila reati ogni 100mila abitanti. Alcune storie hanno trovato giustizia, per altre il 2023 potrebbe essere l’anno delle svolte giudiziari.

Ecco i casi di cronaca nera più significativi del 2022

Giorgio Falceto, il medico ucciso con un’accetta in ospedale

L’anno 2022 si è chiuso con la cruenta uccisione di Giorgio Falcetto, medico di 76 anni colpito alla testa con un’accetta nel parcheggio del Policlinico San Donato. L’aggressore, un uomo di 62 anni, Benedetto Bifronte, originario della provincia di Messina ma da anni residente a Rozzano, è stato identificato e sottoposto a fermo immediatamente dopo il fatto dai Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese.

La sua posizione, dopo il decesso del medico, si è aggravata ancora di più perché ora i magistrati potranno contestargli anche l’omicidio volontario. L’uomo ha confessato davanti ai carabinieri che l’hanno rintracciato nelle ore successive nella sua abitazione a Rozzano (Milano). Ha sostenuto che in passato era stato in cura dal medico per un problema “che non era stato risolto”.
 

Il caso Alessia Pifferi e la morte della piccola Diana

Sicuramente tra gli episodi più tragicamente ricordati, spicca la morte della piccola Diana, stata trovata morta all'interno di un appartamento al civico 16 di via Parea, in zona Ponte Lambro. Era il 21 luglio 2022. La madre, Alessia Pifferi, che non risulta essere mai stata seguita dai servizi sociali, ha lasciato da sola la figlia nel lettino per sette giorni per raggiungere il compagno a Leffe, in provincia di Bergamo.

Accanto al letto della piccola c'erano un biberon col latte e una boccetta mezza vuota di un potente farmaco ansiolitico. Pifferi, per cui il gip ha respinto la richiesta di perizia psichiatra, ha affermato, subito dopo la morte, che fosse consapevole della fine che avrebbe fatto la figlia.
 

Freddato un uomo in un bar a sud di Milano

Prima della fine dell’anno, a metà dicembre, si è verificato un omicidio in un bar alla periferia Sud di Milano. Il titolare del «Bar Milano» di via Bessarione è stato ucciso la mattina di lunedì 19 dicembre a colpi di pistola da un uomo che è poi fuggito. Come ogni mattina Wang Ruiming, 35 anni, era uscito di casa per aprire il locale lontano solo due civici di distanza dal suo portone di casa. Il killer poco dopo le 7 è entrato e senza indugiare un istante ha premuto il grilletto più volte. Almeno quattro i colpi esplosi contro Paolo, il soprannome con cui era conosciuto nel quartiere.

Uccide la moglie, poco dopo la confessione: “Sono stato io”

Il 30 novembre, in via Lope de Vega, in zona Famagosta, una donna è stata uccisa marito, che subito ha confessato l’omicidio. L’uomo, un cittadino egiziano, ,subito dopo l'aggressione ha chiamato il 112 dicendo: "Ho ucciso mia moglie". Poi si è allontanato dall'appartamento: all'arrivo della polizia sul posto, in via Lope de Vega, il presunto responsabile non c'era. Poco dopo è stato individuato per strada, in viale Liguria, da una pattuglia dei Carabinieri. I militari lo hanno avvicinato e lui avrebbe subito ammesso il fatto consegnandosi.

Ucciso Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà dell’Inter

A fine ottobre, Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà dell’Inter, è stato ucciso dopo essere stato seguito mentre rientrava a casa, nel quartiere di Figino, dalla zona dello stadio. Cinque i colpi partiti dalla pistola di due uomini in moto. Boiocchi, 69 anni, aveva costruito un business illecito partendo dallo stadio per allargarsi ad altre attività e vantandosi di guadagnare 80mila euro al mese tra parcheggi e pizzo. A suo carico, oltre a un Daspo del 2018 che gli impediva di assistere alle partite, c’erano diverse condanne definitive: rapina, traffico di droga e sequestro di persona, per oltre 26 anni in carcere. È proprio nell’ambito della malavita milanese che si stanno cercando i colpevoli e il movente dell’omicidio. Un caso di cui si continuerà sicuramente a parlare nel 2023.

 

Il killer del centro commerciale di Assago e il ferimento del calciatore del Monza, Pablò Marì

E’ piantonato in carcere Andrea Tombolini, autore, giovedì 27 ottobre, di una vera e propria strage in un centro commerciale di Assago. Il 46enne ha accoltellato alcune persone nel Carrefour del centro commerciale Milano Fiori di Assago, nel Milanese, Luis Fernando Ruggieri, dipendente 30enne del supermercato, è morto mentre veniva portato in ospedale. Altre 5 persone sono rimaste ferite, tra cui 4 in modo grave: non sarebbero in pericolo di vita. Tra i feriti c’è anche il calciatore del Monza Pablo Marí, che è stato operato alla schiena. Tombolini, che avrebbe gravi problemi psichici, è accusato di omicidio e tentato omicidio plurimo. A disarmarlo, in quegli attimi concitati, è stato l'ex calciatore dell'Inter Massimo Tarantino. Il pm di Milano ha inoltrato al gip la richiesta di convalida dell'arresto e la misura cautelare in un luogo di cura, ossia il reparto di psichiatria dell'ospedale San Paolo di Milano, di Andrea Tombolini.

Baby gang e trapper: risse, sparatorie e agguati

Le baby gang, veri e propri clan di ragazzini, e alcuni trapper, come Simba La Rue, hanno occupato le pagine di nera a causa di frequenti risse, furti e agguati con armi. Come quello avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 luglio in via di Tocqueville, una delle strade della movida. E che ha portato all'arresto di  12 persone.

L'operazione è stata compiuta da carabinieri e polizia. Nell'ordinanza, firmata dal gip Guido Salvini, compaiono altre nove persone (solo una ai domiciliari) e due minorenni, tutti legati all'entourage dei due artisti e accusati a vario titolo di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo. Qualche ora dopo la sparatoria la polizia ha erroneamente fermato per un controllo Tiémoué Bakayoko, centrocampista francese di origini ivoriane che gioca nel Milan. A Bergamo invece i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dei quattro presunti autori del tentato omicidio ai danni del rapper Simba La Rue, accoltellato lo scorso 16 giugno nel comune di Treviolo. 

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