Lombardia, camici: la decisione in appello su Fontana tra due mesi

Prima udienza dopo il ricorso fatto dalla Procura di Milano contro il proscioglimento in udienza preliminare del governatore lombardo e altri quattro

a cura della redazione
Milano

Lombardia, camici: la decisione in appello su Fontana tra due mesi

Caso camici, si è tenuta oggi la prima udienza dopo il ricorso fatto dalla Procura di Milano contro il proscioglimento in udienza preliminare delle persone coinvolte di un anno fa. Coinvolto nella vicenda anche il governatore lombardo Attilio Fontana: il verdetto è atteso tra circa due mesi. Oggi sono intervenute le difese, come riferisce Ansa. Per Pietro Gabriele Roveda, uno dei legali del vicesegretario generale di Regione Lombardia, Pier Attilio Superti, non è stata "occultata la comunicazione" del passaggio da fornitura a donazione "ma era perfettamente evidente" e manca qualsiasi prova sull'accusa di frode in pubbliche forniture. Da qui la richiesta di "respingere l'appello dei pm e confermare la sentenza".

Lombardia, la vicenda dei camici: da fornitura a donazione

Il gup Chiara Valori aveva emesso sentenza di "non luogo a procedere perché il fatto non sussiste" per il governatore, il cognato Andrea Dini, titolare di Dama spa, per Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, ex dg e dirigente di Aria, centrale acquisti regionale, e per Superti. Per i pm  invece si sarebbe preferito "anteporre la salvaguardia dell'immagine politica" di Fontana, che ha sempre respinto le accuse, rispetto alla necessità di completare la procedura che avrebbe garantito agli operatori sanitari 75 mila camici e altri dispositivi di protezione. Per il giudice la "trasformazione" da fornitura a donazione "si è realizzata con una novazione contrattuale che è stata operata in chiaro, portata a conoscenza delle parti, non simulata ma espressamente dichiarata" e non ci fu alcun "inganno". Le altre difese parleranno il 19 giugno e il 10 luglio arriverà la decisione della Corte.

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