Piuri (Trenord): "Milano congestionata, servono interventi infastrutturali"
L'ad di Trenord Marco Piuri sul rinnovo della flotta e le sfide pe il futuro: "Inutile avere una Ferrari se corre su una strada sterrata..."
Piuri (Trenord): "Milano congestionata, servono interventi infastrutturali"
"Senza investimenti sulle infrastrutture e una riconfigurazione del sistema della mobilità, è come avere una Ferrari che corre su una strada sterrata": Così l'amministratore delegato di Trenord Marco Piuri, intervistato oggi dal quotidiano Il Giorno, ha sottolineato quanto incidono i vincoli infrastrutturali nei piani di crescita della società nel futuro. "Dobbiamo pensare a dove vogliamo essere tra dieci anni come sistema di mobilità e quale ruolo può e deve giocare Trenord". L'azienda è impegnata a immettere treni nuovi e moderni che migliorano le performance. Ma, per l'appunto, senza interventi sulle infrastrutture si tratta di un rilancio a metà.
Trenord: nel 2032 6,5 milioni di passeggeri quotidiani
Nel frattempo, queste le previsioni, gli spostamenti giornalieri su Trenord dovrebbero passare dai 5,9 milioni del 2019 ai 6,5 milioni del 2032. Sebbene ad oggi "mancano ancora all'appello 150mila passeggeri al giorno", "persi" a causa della pandemia. Oggi Trenord deve gestire anche l'esplosione dei costi energetici: "Prima consumavamo poco meno di 40 milioni di euro di energia, ora la stima per il 2023 arriva a 100 milioni (...) L'unica possibilità è un intervento goverantivo ed europeo".
Trenord e il nodo dell infrastrutture
A soffrire maggiormente il calo di passeggeri sono le linee suburbane dell'hinterland milanese, mentre il Malpensa Express è cresciuto: "Bisogna capire dove è possibile fare più binari, quali tecnologie consetono di avere treni più veloci e più frequenti e lavorare sulla specializzazione delle reti". Per Piuri "è evidente che c'è una congestione enorme nel nodo di Milano, dove circlano anche i treni merci". Per ridurre i tempi di percorrenza "bisognerebbe fare meno fermate. Sul totale di oltre 400 stazioni, in più di 200 passa meno del 6% dei passeggeri. I nostri studi rivelano che se aumentassimo la velocità del 15% l'utenza della ferrovia potrebbe passare dal 12% al 38% degli spostamenti. Questa scelta potrebbe solo migliorare il servizio pubblico da qui ai prossimi dieci anni. Se cresce il bacio potenziale ma non aumentano i viaggiatori, allora a sfida è persa".
E si torna così al tema delle infrastrutture: "RFi ha dichiarato un piano di 14 milioni di investimenti in Lombardia, ma gli interventi più importanti sull'aumento dei binari saranno completati dal 2026 in poi e non modificheranno strutturalmente il nodo di Milano"