Soffre di disturbo di personalità. Il giudice gli evita l’ergastolo

Le motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Pavia

Milano

Soffre di disturbo di personalità. Il giudice gli evita l’ergastolo

Alessio Nigro, condannato a 20 anni per l'assassinio della fidanzata Lidia Peschechera, soffre di un disturbo borderline di personalità e questo gli ha evitato l'ergastolo.

Le motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Pavia

E' scritto nelle motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Pavia, riportate da 'La Provincia Pavese', con la quale l'uomo ha evitato il carcere a vita. Per il consulente la patologia, insieme all'alcol bevuto prima del delitto, "gli ha impedito di controllare gli impulsi" e la "sua aggressività".

Ha avuto più peso "la patologia mentale"

Nel delitto, quindi, ha avuto più peso "la patologia mentale" che la decisione della vittima "di porre definitivamente fine alla relazione affettiva" e di lasciare l'imputato "privo di un tetto e di un sostentamento economico". E' stato riconosciuto il vizio parziale di mente ed e' caduta l'aggravante dei futili motivi. Nigro, il 29enne di Sant' Angelo Lodigiano, era accusato di avere strangolato Lidia Peschechera, 49 anni, la sera del 12 febbraio del 2021, e di essere rimasto da solo con il cadavere in casa per quattro giorni prima di essere scoperto, il pubblico ministero Diletta Balduzzi aveva chiesto l'ergastolo. Per il consulente della Procura e quello del giudice delle indagini preliminari, Nigro non aveva un disturbo psichiatrico tale da condizionare la sua capacita' di intendere e volere, ne' la sua lucidita' era stata indebolita dalla dipendenza da alcol. Il perito della difesa aveva invece parlato di una "capacita' di volere fortemente scemata" e di un disturbo borderline di personalita' i cui effetti sarebbero stati amplificati dall'alcolismo cronico. Conclusione che ha prevalso.

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