Spedizione al Polo Nord del 1928, a Milano la Tenda Rossa restaurata
Il Museo della Scienza e della Tecnologia presenta il restauro della Tenda Rossa che diede rifugiò ai superstti della spedizione del dirigibile Italia nel 1928
Spedizione al Polo Nord del 1928, a Milano la Tenda Rossa restaurata
E’ veramente una forte emozione vedere, a pochi metri di distanza, all’interno di una grande scatola di cristallo, la Tenda Rossa. La mitica tenda che ospitò per 48 giorni i dieci superstiti della sfortunata spedizione al polo Nord del dirigibile Italia comandata dal generale Umberto Nobile nel maggio del 1928. Emozione perché riesce a trasmettere il senso di quell’avventura, le difficoltà di coloro che vi presero parte, i rischi che ogni esplorazione dell’ignoto, ogni ricerca in terreno incognito presenta a chi la compie, ai protagonisti: ieri ai poli o negli oceani, in tempi più recenti nello spazio, sempre per spiegare, per aumentare le conoscenze, per progredire. Missioni umane che sono anche una trasmissioni di valori positivi per i posteri.
Tenda Rossa: restauro da 120mila euro iniziato nel 2008
Oggi, quella Tenda collocata al Museo della Scienza e della Tecnologia nello spazio sotterraneo dedicato alle Collezioni di studio fa bella mostra di sé insieme ad altri manufatti- aerei , auto, motori- che hanno tracciato giorno, dopo giorno la storia della ricerca scientifica e tecnologia e dei suoi risultati eccellenti.
Il restauro della Tenda Rossa, avviato nel 2008, ha impiegato, oltre all’opera delle maestranze del Museo, circa 120mila euro di risorse in un progetto cofinanziato da Regione Lombardia e affidato a Cinzia Oliva, specializzata in restauro di tessuti che ha illustrato non senza emozione le varie fasi dell’opera. Come ha spiegato Marco Iezzi, Curatore Trasporti del Museo, un lavoro lungo e preciso di recupero e consolidamento intervenuto su un tessuto delicato come la seta, materiale robusto e flessibile utilizzato per la parte interna della tenda, ma sottoposto per lunghi giorni a violenti venti polari, alla intensa radiazione ultravioletta e a sbalzi termici terribili.
Una Tenda Rossa senza più colore rosso
La forma della tenda, un tronco di piramide su una base quadrangolare di 3 metri di lato alta al centro 2,50 era stata concepita per ospitare solo 7/8 persone per tempi brevi ed è stata invece la casa per interminabili giorni dell’equipaggio superstite del dirigibile Italia.
Anche se del colore rosso dovuto agli spruzzi di anilina con cui la tenda era stata in parte macchiata per farla risaltare sul bianco accecante del pack non rimane quasi nulla, la Tenda Rossa resta un pezzo importante nella storia -non solo italiana- delle esplorazioni, e viene presentata per la prima volta dopo il restauro dal Museo che celebra quest’anno il suo settantesimo compleanno.