Strage alla Questura di Milano, Mattarella: "Ancora ombre sui mandanti"

Il messaggio del presidente della Repubblica in occasione dei 50 anni dell'attentato: "Depistaggi di apparati infedeli per coprire i mandanti neofascisti"

a cura della redazione
Sergio Mattarella
Milano

Strage alla Questura di Milano, Mattarella: "Ancora ombre sui mandanti"

 "Accertata la matrice dell'attentato" che 50 anni fa provoco' quattro morti davanti alla Questura di Milano, "i risultati ottenuti nelle indagini e nei processi non hanno consentito di rimuovere le ombre che parzialmente hanno coperto i mandanti neofascisti e le azioni di depistaggio di apparati infedeli". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio diffuso in occasione dell'anniversario della strage.

Il ricordo del Questore di Milano Giuseppe Petronzi

"Com'e' da tradizione e com'e' giusto che sia rinnoviamo la memoria e il ricordo". Sono parole del Questore di Milano Giuseppe Petronzi al termine della commemorazione per il 50esimo della Strage della Questura. Il 17 maggio 1973 una bomba scagliata sui passanti da Gianfranco Bertoli, sedicente anarchico, uccise 4 persone - Felicia Bartolozzi, Gabriella Bortolon, Federico Masarin, Giuseppe Panzino - e ne feri' 52 in via Fatebenefratelli. L'attentato avvenne nel primo anniversario dell'omicidio del commissario capo di Polizia Luigi Calabresi, assassinato da esponenti di Lotta Continua il 17 maggio 1972, nel giorno in cui in Questura c'era il ministro dell'Interno Mariano Rumor.

La vedova di Luigi Calabresi: "Morte persone che non c'entravano niente"

 "Oggi non e' la nostra giornata ma e' la giornata di queste persone che io ho veramente nel cuore e a cui ho sempre pensato - ha detto Gemma Capra Calabresi, vedova di Luigi - E' una morte assurda, persone che non c'entravano niente, innocenti, oggi e' la loro giornata e ci dedichiamo a loro. Per loro un pensiero e una preghiera".

"Era un maresciallo dei carabinieri in pensione e quella mattina si trovava in Questura per ritirare dei documenti - racconta Vincenza Panzino, parente di Giuseppe Panzino - . Era una persona intelligente e lo ricorderemo sempre".

Alla tradizionale cerimonia in Questura di deposizione delle corone (di Citta' metropolitana, Cgil Cisl Uil, Comune di Milano, Polizia di Stato, Anpi, Regione Lombardia) hanno partecipato Giuseppe Petronzi, questore Milano, Renato Saccone, prefetto di Milano, Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei Carabinieri, Francesco Mazzotta, comandante provinciale della GdF, Marco Ciacci, comandante della Polizia locale, Marcello Viola, procuratore capo di Milano, il sindaco Giuseppe Sala, la vedova Calabresi Gemma Capra col figlio Mario Calabresi e i parenti delle vittime

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