Blitz ambientalisti e termovalorizzatore: s'accende lo scontro Bonelli-Rutelli

Botta e risposta tra il leader dei Verdi e l'ex sindaco di Roma su politiche green, blitz ambientalisti e il ruolo dei Verdi in Europa

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Botta e risposta Bonelli-Rutelli. Il leader dei Verdi: "Alle prossime elezioni Ue un grande partito green

L’altro ieri è uscita su Repubblica una intervista a Francesco Rutelli per delineare il significato dei blitz compiuti dagli attivisti di Ultima Generazione per fermare i Cambiamenti climatici. Pur riconoscendo ai giovani una passione non comune Rutelli afferma di non condividere i metodi utilizzati per quella che è una giusta causa.

Rutelli è molto soft riguardo al giudizio sugli attivisti di Ultima Generazione noti per imbrattare quadri famosi, bloccare il traffico e sporcare la sede del Senato con una vernice rosa ma comunque fa notare come il “ditino alzato” degli ambientalisti verso chi magari si sposta per necessità in macchina, non sia più accettato e accettabile. Per Rutelli, che fu anche per tre giorni ministro dell’Ambiente in un governo Craxi, occorre dialogare e coinvolgere al fine di formare una “coscienza verde”.

Per lui ci sono sostanzialmente due strade con cui affrontare la rilevante tematica ecologica: la prima è quella di creare una filiera tecnologica incentrata su rinnovabili, batterie, idrogeno e un’altra basata su “una rivoluzionaria buona gestione del territorio” che utilizzi anche l’Intelligenza Artificiale.

Ovviamente queste due strade non devono essere alternative, anzi  devono coesistere. Occorre percorrerle contemporaneamente entrambe in una sorta di “entanglement verde” che permetta così di massimizzare i risultati. Solo così si potrà generare una “alleanza con il popolo” su queste tematiche.

Poi Rutelli parla di politica. Fa una disamina dei verdi tedeschi che sono al 20% e agiscono concretamente nella società spingendo il cambiamento tecnologico. “Amministrano 14 lander su 15 a volte con i socialisti a volte con i democristiani a volte con i liberali”. E poi la stoccata ai verdi italiani che invece, secondo Rutelli, “sono posizionati più a sinistra anziché avere una posizione più trasversale. Rispetto questa scelta ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mentre in Germania sono al 20%”.

Rutelli poi, da ex sindaco di Roma, parla del termovalorizzatore che si dovrebbe fare nella Capitale e lo ritiene assolutamente indispensabile e ricorda che nel 1993 fu accolto dal leader dei verdi tedeschi Daniel Cohn - Bendit proprio dentro un termovalorizzatore.   In effetti l’ex vicepresidente del Consiglio ha ragione perché la scelta dell’opposizione al termovalorizzatore è una scelta unicamente ideologica, sul tema è caduto addirittura il governo Draghi, grazie ai Cinque Stelle che stanno tuttora sfruttando in maniera demagogica l’argomento. Roma senza termovalorizzatore sarà sempre sommersa dai rifiuti perché la sola differenziata non basta, come ha detto il sindaco Roberto Gualtieri. Poi ha risposto ad una domanda sul futuro di un grande partito verde che però dovrà essere rivolto a tutti e non solo a una minoranza elitaria.

Oggi, Angelo Bonelli, deputato e leader dei verdi gli ha risposto a breve giro ricordando a Rutelli che lui fu eletto sindaco di Roma proprio grazie ad una alleanza tra verdi e sinistra radicale. Bonelli poi parla di un possibile grande partito verde in vista delle prossime europee che si terranno fra un anno e mezzo. Dice di essere pronto a ridiscutere il modello e di fare anche qualche “cessione di sovranità” in vista di una alleanza più ampia e strutturata anche in vista di un possibile nuovo simbolo con cui presentarsi all’elettorato.

Bonelli ha poi ammesso di avere incontrato a luglio gli attivisti di Ultima Generazione sottoscrivendo le loro richieste ma dicendogli che i blocchi stradali sono intollerabili perché colpiscono i comuni cittadini, chi deve lavorare. Riguardo all’ultima “impresa” di Ultima Generazione e cioè quella di imbrattare la sede del Senato, Bonelli dice che gli attivisti non vanno criminalizzati come invece ha fatto il presidente del Senato Ignazio La Russa “che invece da giovane tirava le molotov”.

Il botta e risposta tra i due esponenti Verdi è indice che l’ambiente è ancora un tema che riscuote la massima attenzione dalla politica, capace –come detto nel caso di Draghi- anche di far cadere un governo. Da notare come Rutelli che da dieci anni non fa più politica, come lui stesso dice, sia tornato ad occuparsi di ambiente a livello internazionale essendo fondatore e Presidente del Soft Power Club che si occupa di ecologia e ambiente grazie appunto ad una strategia mondiale condivisa su tematiche come la lotta ai cambiamenti climatici.

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