Camera, i costi choc per le pensioni d'oro. Superata la spesa per gli stipendi

Altro che taglio dei deputati. La spesa per Montecitorio è arrivata alle stelle tra vitalizi e indennizzi: le previsioni di bilancio

di redazione politica
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Camera, così il divario tra stipendi e pensioni si è amplificato. I dati

Il taglio dei parlamentari doveva servire a ridurre drasticamente i costi ma i numeri dicono l'esatto contrario. Alla Camera, per la prima volta nella storia, la spesa per vitalizi e pensioni d'oro ha superato quella per gli stipendi. Nel bilancio di previsione 2023 approvato dal collegio dei Questori e appena pubblicato dalla Camera in vista della discussione e del voto d’aula la spesa previdenziale sarà di 446,025 milioni di euro a fronte di una spesa complessiva per gli stipendi di 324,235 milioni di euro. Il sorpasso era già avvenuto alla fine del 2022 (414,5 milioni di euro per pensioni e 380,7 milioni di euro per stipendi), ma si è ulteriormente amplificato.

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Nel 2023 la spesa per indennità e rimborsi ai deputati sarà così di 84,05 milioni di euro, contro i 144,92 milioni dell’anno precedente (in cui il taglio ha operato solo da ottobre in poi). Ma cresce, anche grazie ai deputati non più rieletti, la spesa per pensioni e vitalizi: nel 2023 sarà di 147,4 milioni, contro i 133,8 milioni consuntivati nell’anno precedente. Nonostante il taglio dei parlamentari la Camera dei deputati continuerà ad avere la stessa dotazione di prima (943,16 milioni di euro l’anno) e quindi a spendere la stessa somma di quando i deputati erano 630. A pesare sui conti previdenziali della Camera sono ancora e soprattutto i vitalizi, il cui taglio di importo si è molto affievolito dopo i ricorsi degli ex parlamentari.

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