Casellati vuole tagliare 25mila regi decreti: fanciullette, dazi sul vino e...
Tra i Regi decreti abrogati ieri, quelli su come "estendere il bonificamento e la colonizzazione nell’Agro romano" e nella "colonia eritrea"
Casellati cancella migliaia di Regi decreti ancora non abrogati
Mega sforbiciata ai Regi decreti. Può sembrare strano, ma ce ne sono ancora diverse migliaia. E Maria Elisabetta Casellati ha deciso di eliminarne il più possibile. La ministra delle Riforme istituzionali e della Semplificazione normativa ha avviato la manovra, visto che l'azione, come spiega il Corriere della Sera "paradossalmente, richiede una attività istruttoria e autorizzativa complessa".
Secondo il Corriere della Sera, "la ministra annuncia che presenterà un altro ddl di abrogazione lunedì e un quinto a settembre". Dal 1861 al 2023 sono stati adottati 204.272 atti aventi valore normativo. Solo 94.062 sono stati abrogati. Come riporta il Corriere della Sera, "tra i Regi decreti abrogati ieri, quelli su come «estendere il bonificamento e la colonizzazione nell’Agro romano» e sui «terreni nella Colonia Eritrea a scopo di coltivarvi l’agave sisalana»".
Via anche la norma che trasformava "la pia casa delle ritirate di Crema in ricovero per fanciullette povere" e quella sulla "tassa di minuta vendita sulle bevande vinose e spiritose". E ancora, riporta il Corriere: "C’era ancora quello del 14 luglio 1895, n. 159 che autorizzava il comune di Pesaro «a continuare a riscuotere in luogo ed a compensazione della tassa di minuta vendita sulle bevande vinose e spiritose». O un altro che «autorizzava il comune di Pietrasanta a riscuotere un dazio proprio di consumo sull’amido»".