Meloni premier, dalla Lega nessun veto. Ma dal Quirinale... Inside
Centrodestra vince le elezioni? Ipotesi Nordio o Crosetto premier (per FdI)
Elezioni, Centrodestra unito, ma battaglia sui collegi
Il Centrodestra sarà unito alle prossime elezioni politiche. Fonti ai massimi livelli di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia non hanno alcun dubbio e, nonostante le divisioni dell'altro giorno durante il pranzo ad Arcore tra i leader, spiegano che alla fine si troverà il modo di correre insieme. Il primo punto è la legge elettorale, che - come ormai ammettono anche in casa Pd e M5S - non verrà modificata e il Rosatellum, con un terzo di maggioritario - uninominale, facilita la formazione delle coalizioni elettorali. I colonnelli di Giorgia Meloni hanno minacciato la rottura e la corsa solitaria al voto, ma nel Carroccio non credono che sia una soluzione possibile.
"Chi rompe il Centrodestra paga in termini di voti persi e rischia di far vincere il Pd e, se lo faranno, il campo largo di Letta", spiegano da Via Bellerio. E anche in FdI sono convinti che alla fine la quadra si troverà. Certo che, come ha scritto Affaritaliani.it, che da superare lo scoglio dei collegi elettorali. E non sarà facile. Meloni vuole usare come criterio i sondaggi e prendersi il 50% dei posti, Lega e Fi non ci stanno. "Litigheremo, sicuro, ma alla fine troveremo un compromesso", sottolineano le fonti leghiste. Ma la domanda che tutti si fanno è se Matteo Salvini e il Carroccio accetterebbero, vista la storica regola del Centrodestra e visto il tramonto della lista unitaria nazionale Lega-Fi, Meloni premier.
Salvo stravolgimenti nelle urne, infatti, Fratelli d'Italia dovrebbe risultare il primo partito della coalizione (forse d'Italia) e, in caso di vittoria, potrà indicare il premier. "Nessun veto su Meloni premier, mai messo. E' la leader di un partito del Centrodestra, ci mancherebbe...", rivelano fonti qualificate del Carroccio. Magari, per chiudere il cerchio, Salvini potrebbe ricoprire il ruolo di vicepremier e ministro dell'Interno, tornando così al Viminale a occuparsi soprattutto di contrasto all'immigrazione clandestina e di sicurezza. Ma, attenzione, sempre in casa Lega serpeggia il forte dubbio che il Quirinale possa incaricare la leader di un partito di destra, lontano erede del Movimento Sociale Italiano, di formare il governo.
Impossibile ovviamente trovare una conferma ufficiale, ma in Via Bellerio ritengono che dalle parti del Colle, probabilmente, preferirebbero una figura di area, indicata da chi ha vinto le elezioni. Ecco perché all'ipotesi principale, Meloni presidente del Consiglio sul quale non c'è alcun veto, nella Lega si analizzano anche altre ipotesi come ad esempio quella di Carlo Nordio (candidato di Giorgia al Quirinale a febbraio) o di Guido Crosetto premier. Con Meloni in un ruolo di primissimo piano, ad esempio ministro degli Esteri e vicepremier (insieme a Salvini all'Interno), ma non a Palazzo Chigi come capo del governo.
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