Chi è Eugenia Roccella, alle Pari Opportunità contestata dalla comunità LGBTQ+

Dopo le proteste contro La Russa e Fontana, un'altra scelta della maggioranza di centrodestra viene accolta come divisiva

La neoministra Eugenia Roccella (Imagoeconomica)
Politica

Eugenia Roccella alle pari opportunità? "Era contro le unioni civili"

Dopo l'elezione di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana alla presidenza di Senato e Camera, un'altra scelta della maggioranza di governo fa discutere. Giorgia Meloni ha puntato su Eugenia Roccella come ministro della famiglia, natalità, pari opportunità. Proprio quest'ultima delega suscita la protesta di Rosario Coco, presidente di Gaynet, che afferma: “Ecco il vero volto del governo Meloni, che dichiarava ‘avete già le unioni civili’: mettere alle pari opportunità Roccella, tra le prime firmatarie del fallimentare referendum per abolire le unioni civili nel 2016".

“Non daremo tregua a questo governo, chiederemo a tutti i partiti, a partire dall’opposizione, di discutere i nostri temi, di presentare le nostre proposte e di sostenere gli impegni europei del nostro Paese nel sostegno all’uguaglianza delle persone Lgbt+, tra cui la strategia nazionale approvata di recente. Non si può essere europeisti, come vuole Meloni e poi sostenere l’integralismo sui diritti civili. Il movimento sarà presto in piazza per rispondere a questa provocazione”, conclude Coco.

Nel corso del Family Day, Roccella aveva detto: “Noi siamo qui, da laici, a difendere il matrimonio civile, quello della Costituzione, che si può sciogliere attraverso il divorzio. Ma agli impegni presi con il matrimonio non ci si può sottrarre con facilità: le responsabilità restano, coniugi e figli hanno diritti incancellabili, anche quando il matrimonio si rompe”.

Riguardo alle unioni omosessuali nel 2007 ha detto: “Mi sembra chiedano il riconoscimento pubblico delle loro unioni non tanto per ottenere alcuni diritti individuali, che si potrebbero assicurare con altri strumenti, piuttosto come forma di legittimazione sociale. Ma se vogliamo eliminare ogni discriminazione, se vogliamo costruire una società dell'accoglienza, dobbiamo alimentare una cultura che sappia rispettare ogni persona per quello che è. Una cultura che tuteli la dignità dell'uomo in qualunque condizione, anche se non è inserito in una categoria riconoscibile, anche se non ha nessuna forza politica a difenderlo”.

 

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