Cinema e musei nelle mani del governo. Storici dell'arte contro Sangiuliano

Approvato l’emendamento che riforma i vertici del Centro Sperimentale di Cinematografia. Polemica su chi dovrà nominare i vertici. Più staff per il ministero

di redazione politica
Il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano
Politica

Cinema, approvato l'emendamento che riforma i vertici del Csc

Il governo entra nei musei e al cinema. Martedì è stato approvato l’emendamento al dl Pa-2 che riforma i vertici del Centro Sperimentale di Cinematografia, e che da giorni sta sollevando le proteste degli studenti del centro e di tanti operatori del settore. Come spiega il Fatto Quotidiano, "un blitz che ha fatto infuriare l’opposizione e che ha gettato sconcerto tra le fila degli studenti in presidio permanente da una settimana".

"Non solo non hanno ritirato l’emendamento, ma lo hanno ampliato aggiungendo un altro ministero al tavolo dello spoils sy st em. Un tradimento allucinante ai danni degli studenti e di tutto il mondo del cinema e della cultura italiana”, ha comunicato immediatamente il gruppo del M5S alla Camera. “Con questo testo, come per Inps e Inail, si commissaria, si decapitano i vertici e si mette sotto tutela il Comitato scientifico, cosa mai vista prima del 1945”, ha rincarato Arturo Scotto del Pd. La Lega, spiega il Fatto, ha immediatamente contrattaccato: “Sorprendono le accuse di Pd e M5S. Nessuno di loro parlava di indipendenza e lottizzazione quando Franceschini nominava gli attuali vertici o escludeva chi non era targato Pd”.

Scontro sulle procedure di nomina per i musei

Ma c'è anche una vicenda aperta sui musei. Secondo Repubblica, "storici e critici dell’arte firmano un appello indirizzato al ministro Gennaro Sangiuliano e al direttore generale Massimo Osanna per contestare la commissione che selezionerà i futuri direttori dei principali musei italiani. Per la precisione due consulte universitarie mettono nero su bianco il loro disappunto, scegliendo di rendere pubblico lo sbalordimento provato alla lettura dei nomi che decideranno chi governerà istituzioni come gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, la Galleria di arte moderna e contemporanea di Roma o il museo di Capodimonte". Come spiega sempre Repubblica, "al cuore della rimostranza il fatto che nella commissione che nominerà le terne da cui poi verranno designati i direttori c’è una sola storica dell’arte, Daniela Porro, Soprintendente Speciale Archeologia e Belle Arti di Roma".

Intanto, a proposito di ministero della Cultura, il Fatto Quotidiano scrive che un emendamento di Mollicone stabilisce che “il contingente dei consiglieri” del ministro “è incrementato complessivamente di dieci unità”. Tra questi nuovi dieci consiglieri si potranno “individuare anche i vice”capo di Gabinetto e il vice capo ufficio stampa. "Non si esclude, data la scelta, finora, di figure soprattutto d’area FdI nello staff, che l’allargamento sia funzionale a nomine in grado di accontentare tutta la maggioranza", sostiene il Fatto, che riporta però anche la risposta del ministero, secondo cui nessun aumento di risorse è in programma e che si tratta solo di “una possibilità astratta alla quale per il momento non si intende ricorrere”.

Tags:
cinemagovernomuseisangiuliano