Figliuolo nomina 4 sub-commissari. Bonaccini tuona: "Fondi insufficienti"

Mentre il generale Figliuolo rivela i quattro nomi dei suoi sub-commissari, Bonaccini alza la polemica contro il governo

di redazione politica
Stefano Bonaccini
Politica

Il generale Figliuolo nomina Bonaccini, Giani e Acquaroli sub commissari per la ricostruzione

Un passo avanti (non senza polemiche). Mentre il generale Figliuolo ha nominato quattro sub-commissari per la ricostruzione dell’Emilia Romagna post alluvione, le parole del governatore Bonaccini, pronunciate a L’Aria che Tira su La7, fanno discutere. 

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Da un lato, questa mattina il Commissario straordinario alla ricostruzione, Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo, ha firmato il decreto con il quale ha nominato Stefano Bonaccini, Eugenio Giani e Francesco Acquaroli, sub-commissari per la ricostruzione nelle regioni, rispettivamente, di Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

I sub-commissari resteranno in carica sino alla cessazione dell'incarico del Commissario straordinario e lo coadiuveranno attivamente nello sviluppo delle complesse attività previste dal suo mandato, soprattutto con riferimento agli interventi più urgenti di ricostruzione, di ripristino e di riparazione legate alle più urgenti necessità, nonché nella elaborazione dei piani speciali.

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Il provvedimento si inquadra nella più ampia collaborazione già avviata con il territorio, anche per la gestione dei processi e per la individuazione delle soluzioni più idonee che consentano di risolvere rapidamente le criticità conseguenti agli eventi calamitosi.

D'altra parte, il governo ha stanziato per l’alluvione in Romagna 4,5 miliardi, mentre “i danni sono stati calcolati per 8,8 miliardi di danni, senza contare i danni indiretti”. Quindi “le risorse sono meno della metà di quelle che servirebbero”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a L’Aria che tira estate su La7: “Noi vogliamo collaborare, non protestare, bisogna cominciare a lavorare con quello che si ha”.

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“Adesso servono subito poco meno di 1 miliardo, ci sono ma non ancora spendibili – ha aggiunto Bonaccibni -. Quelli che servono per fare quelle opere per evitare che nei prossimi mesi un evento ordinario produca danni straordinari”. Si tratta di “alcune migliaia di cantieri, che abbiamo già consegnato al governo con nome, cognome ed indirizzo, decisi assieme a tutti i sindaci”.

“È incredibile che le Regioni abbiano dovuto apprendere dai giornali o dalla televisione che il governo taglia miliardi di euro sul dissesto idrogeologico dove invece andrebbe investito ancora di più. Io immagino che governo chiamerà Regioni e Comuni, per metterci a sedere al tavolo e discutere. Noi abbiamo giù progetti pronti su cui potremmo investire. La cosa incredibile che noi l’abbiamo dovuto apprendere senza nemmeno essere chiamati dal governo”.

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