Finanziaria, tensione tra FdI e Salvini. Ponte sullo Stretto, dubbi sui soldi

E la premier ringrazia Giorgetti...

Di Giuseppe Vatinno
 Matteo Salvini
Politica

Meloni ha fatto un “discorso alto” sulle priorità della nazione ma poi è dovuta inevitabilmente scendere sul concreto

 

Era inevitabile. Sotto la guida di due stelle polari come le Europee del 2024 e soprattutto la prossima legge Finanziaria o legge di stabilità come si chiama ora, i partiti se le stanno dando di santa ragione.

È il momento di allargare i cordoni della borsa e ogni ministero vuole la sua parte.

E sono significative le parole con cui Giorgia Meloni ha concluso la riunione a Palazzo Chigi.

Ma vi rendete conto che le vostre richieste per questa legge di bilancio valgono qualcosa come 80 miliardi?”, lo ha detto con ironia e con un tono di voce particolare, ma lo ha detto.

La premier ringrazia Giorgetti per il difficile ruolo ma stoppa Matteo Salvini sul Ponte di Messina.

“Governare vuol dire fare delle scelte e darsi priorità. Il nostro scopo non deve essere quello di inseguire il consenso, ma di raggiungere risultati concreti, facendo ciò che è utile e giusto e cadenzando i provvedimenti nell’arco della legislatura”. Infatti quando si è all’opposizione il ruolo è indubbiamente molto più facile.

La Meloni ha fatto un “discorso alto” sulle priorità della nazione ma poi è dovuta inevitabilmente scendere sul concreto, come dicevamo in apertura di articolo:

«Io capisco tutto, alle Europee si vota con il proporzionale e ogni partito fa la sua corsa. Ma la campagna elettorale è iniziata troppo presto e non si può stare così dentro una maggioranza”.

Il riferimento chiaro e neanche troppo velato è alle richieste esose rivolte dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti per finanziare appunto il Ponte sullo Stretto.

Il leader del Carroccio voleva aprire i cantieri già la prossima estate ma non c’è stato niente da fare, almeno per il momento e il capogruppo di FdI Tommaso Foti dice che “non c’è ancora un progetto esecutivo” e che non si vede l’urgenza di stanziare fondi per aprire le danze.  Anche Antonio Tajani ne ha approfittato per dare una randellata di passaggio a Salvini dicendo che “il Ponte si deve fare e si farà ma non ora perché i soldi servono ad altro” e cioè misure sociali, principalmente il taglio del cuneo fiscale. Ma il leader del Carroccio oggi ha rilanciato. Secondo quanto scrive l'Ansa ha infatti dichiarato che nella "Finanziaria i soldi per il Ponte ci saranno". 

Insomma già le alleanze politiche per le prossime Europee si sono delineate. Da una parte c’è la Lega e Salvini dall’altra ci sono Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Il che rappresenta pure lo schema di un progetto politico per le Europee: da una parte la Lega e la Le Pen dall’altra la Meloni e Tajani che cercano ancora un compromesso centrista.

Due diverse visioni del mondo, forse anche attualmente puramente tattiche, ma che comunque contrappongono attualmente i partiti del centro – destra.

Abbiamo anche parlato della figura amletica del ministro dell’Economia e delle Finanze che ha in mano tutto, Giancarlo Giorgetti

Si trova indubbiamente tra due fuochi: il suo capo in Lega e il premier e dovendo scegliere pare che stia appoggiando la Meloni per la quale è il ministro più importante.

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