Fini si reinventa ambientalista: "I ragazzi che imbrattano? Ascoltiamoli"

L'ex leader di An: "Il pericolo più grave è l'apatia tra i giovani. Anche se la forma è sbagliata ben venga la protesta"

di redazione politica
Gianfranco Fini e il consiglio al governo sui giovani ambientalisti. Foto Lapresse
Politica

Fini e l'allarme "apatia tra i giovani". Un messaggio a Meloni

Gianfranco Fini continua a mostrarsi lontano dalla destra di governo. Dopo l'invito alla premier Meloni a ridosso della festa della Liberazione di "chiudere i conti con il fascismo", arriva un'altra dichiarazione destinata a non essere ben accolta dall'esecutivo. L'ex leader di An - si legge sul Corriere della Sera - in occasione della presentazione di un libro a Roma, affronta il tema dei ragazzi di "Ultima generazione", gli attivisti finiti nel mirino della maggioranza per gli imbrattamenti di monumenti storici per rivendicare il problema del clima e le sue ripercussioni. "Questi ragazzi - dice Fini - avranno dei modi di protestare che a volte sembrano confusi, che per certi aspetti possono apparire censurabili ma che in ogni caso la politica ha il dovere di ascoltare, soprattutto per i temi che sottopongono alla nostra attenzione".

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Fini - prosegue Il Corriere - non fa mai un esplicito riferimento al movimento "Ultima generazione", ma il suo pensiero è chiaro e il riferimento definito. A un certo punto, durante questa presentazione, il discorso di Fini arriva alla politica. Anzi, per essere più precisi, a come si declina l'impegno politico nel terzo millennio. "La cosa che più deve spaventarci, riguardo ai giovani, è l’apatia. Per cui, se i giovani protestano per tentare di imporre alla politica dei temi, anche se questa protesta a volte assume connotati che appaiono confusi e forse anche censurabili, la politica ha il dovere di ascoltarli. Perché una cosa confusa e censurabile è comunque sempre meglio che l'apatia".

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