Giustizia, il governo accelera sulle riforme. Magistrati verso lo sciopero
Il ministro della Giustizia Nordio: "Coniugare presunzione di innocenza e certezza pena"
Giustizia, Sisto: "Accelerazione su riforme, siamo determinati"
"Il governo sta lavorando con determinazione per portare in Consiglio dei Ministri i testi sulla riforma della giustizia entro i primi di giugno. Ci sarà una riunione domani, un'altra dopodomani. Proviamo a dare un'accelerazione. A partire dal ministro Nordio, siamo tutti molto determinati. La riforma sarà sistematica ma 'modulare'. Un meccanismo che consenta di andare avanti anche se qualche parte dovesse fermarsi, per qualsiasi motivo. Si interverrà su abuso d'ufficio, traffico di influenza, intercettazioni per quanto riguarda la tutela del terzo, misure cautelari, prescrizione, riforma della funzione del pubblico ufficiale, informazione di garanzia". Cosi' a Tagada', su La7, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.
"Se un pubblico ministero iscrive, doverosamente, nel registro degli indagati un amministratore pubblico per abuso d'ufficio - ha proseguito - quest'ultimo rimane per anni con una pendenza. Tutto questo comporta contraccolpi a livello politico e mediatico, con il paradosso che nel 90% dei casi l'indagato verra' prosciolto. Bisogna prendere atto che la norma crea piu' danni che vantaggi e, per questo, la soluzione logica sarebbe eliminare la fattispecie di reato. Ma , ferma la necessita' di "liberare" la P.A. da legacci troppi stretti , per i dettagli e' necessario confrontarsi con il Parlamento".
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Quanto alle misure cautelari, Sisto ha spiegato: "Secondo il disegno che il ministero della Giustizia intende portare in Cdm, l'applicazione delle misure cautelari sara' affidata all'attuale Tribunale della liberta'. Sostanzialmente, si tratterebbe di un provvedimento collegiale anziche' monocratico, anche se alcuni provvedimenti, come l'arresto in flagranza e il fermo, rimarranno affidati ai giudici monocratici. Su tutto questo e' in corso una riflessione davvero approfondita . E' in dirittura d'arrivo anche la misura cautelare 'differita': per reati di non rilevante gravita', sara' possibile, in mancanza del pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, convocare il soggetto con anticipo, perche' possa chiarire la sua posizione. Questo, al fine di evitare il rischio di arresti ingiusti che poi, magari, vengono, per spiegazioni sopraggiunte , revocati in seguito".
Infine sulle intercettazioni Sisto ha concluso: "In questa fase ci preoccupiamo solo di tutelare i terzi, cioe' coloro che non sono indagati e si trovano esposti a violazioni della loro riservatezza. Occorre limitare la diffusione dei dati relativi a soggetti incolpevoli che si trovano agganciati al processo penale per ragioni casuali e contingenti".
I magistrati verso lo sciopero per l’azione disciplinare sul caso Uss
I magistrati intanto attaccano il ministro Nordio per la sua azione disciplinare contro i colleghi che hanno dato i domiciliari al miliardario russo Artem Uss, poi fuggito. Le toghe protestano contro il Guardasigilli anche per le riforme che sembrano prendere forma, ma che non sono mai state illustrate e che comunque, per quanto se ne racconta sui giornali, non piacciono al ceto togato.
Nordio: "Coniugare presunzione di innocenza e certezza pena"
"Presunzione di innocenza e certezza della pena siano due facce inscindibili del garantismo. In questa duplice, convergente direzione intendono muoversi le riforme in cantiere, continuando a lavorare per superare una visione carcero-centrica della pena". Così parlava ieri il ministro della Giustizia intervenendo - alla presenza del capo dello Stato - alla cerimonia di inaugurazione a Napoli di una sede della Scuola superiore della magistratura.
"La Costituzione - ha ricordato Nordio - parla di pena, non di carcere. E la pena talora può essere più efficace se espiata - per alcuni reati - attraverso misure e percorsi adatti ai profili, anche molto diversi, dei detenuti e favorirne il reinserimento nella società dei liberi". Parlando della scuola, il ministro sottolinea che la formazione di una comunità ampia di operatori del diritto è "la strada maestra per contribuire a consolidare l'essenziale fiducia dei cittadini nella giustizia e in chi la amministra, a cominciare da una magistratura autenticamente indipendente e autonoma, baluardo di ogni stato democratico". Per il Guardasigilli serve "una giustizia capace di rispondere tempestivamente alle legittime domande di chi ha subìto le conseguenze di un reato e allo stesso tempo in grado di tutelare i diritti - e la reputazione - di chi, anche sotto indagine, è presunto innocente, nel bilanciamento con altri diritti costituzionalmente garantiti come la libertà di stampa".