Guerra, armi a Kiev per tutto il 2023 dall'Italia. In Parlamento è battaglia

I grillini si preparano a convergere sulla mozione anti-Ucraina di Fratoianni e Bonelli, Pd spaccato. Ma anche in maggioranza ci sono problemi

Politica

Guerra, armi a Kiev: le opposizioni si dividono in quattro

Il governo Meloni sta per prendere una decisione sul nuovo invio di armi all'Ucraina. Alla vigilia della discussione sulle mozioni sulla guerra russa contro Kiev, che inizierà oggi nell'aula di Montecitorio, - si legge sul Giornale - l'opposizione di centrosinistra riesce a dividersi in quattro. E in aula le divisioni si moltiplicheranno: i grillini, infatti, si preparano a convergere sulla mozione anti-Ucraina di Fratoianni e Bonelli (e viceversa). Il Pd ha dato la propria disponibilità ad "astensioni incrociate" sulla mozione M5s, ma finora non ha avuto risposte: i dirigenti grillini alla Camera aspettano ancora "indicazioni" da Conte. Sulla mozione del Terzo Polo i dem potrebbero astenersi o addirittura votare a favore, ma decideranno oggi, mentre su quella dei rossoverdi «voteremo contro e basta». Come spiega l'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, «manteniamo la posizione chiara che abbiamo avuto in tutti questi mesi».

A fianco del paese aggredito, della Ue e della Nato. E anche con il centrodestra è in corso una trattativa, da parte dello stato maggiore dem, per astenersi sul testo filo-Ucraina del governo Meloni. «Del resto - fa notare Lia Quartapelle, responsabile Esteri Pd - il partito di Meloni ha sempre votato con il governo Draghi sulla guerra: unirsi sulle grandi questioni di politica internazionale è normale, nelle democrazie occidentali». Il problema è che nel testo della maggioranza potrebbe essere inserito un passaggio che auspica la proroga «fino al 31 dicembre 2023» dell'autorizzazione (che scade a fine anno) a inviare al governo Zelensky gli equipaggiamenti militari necessari.

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