Guerra Mondiale, Italia del tutto marginale. Meloni snobbata dagli alleati

La Russia parla apertamente di conflitto con l'Occidente

Di Alberto Maggi
Politica

Italiani contrari all'aumento delle spese militari, l'opposto di ciò che dice il ministro Crosetto


Ci siamo. Ormai siamo a un passo dalla Terza Guerra Mondiale. Il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolay Patrushev ha dichiarato che Usa e Nato sono diventati parti del conflitto in Ucraina e "intendono continuare a fare sforzi per protrarre questo conflitto militare. Anche con la conclusione della fase calda del conflitto in Ucraina, il mondo anglosassone non fermerà la sua guerra per procura contro la Russia e i suoi alleati", ha detto il potente alleato di Putin. Le parole di Patrushev arrivano dopo che Usa e Germania hanno annunciato la loro intenzione di inviare i carri armati pesanti Abrams M1 e Leopard 2 all'Ucraina. "Colloqui tra i presidenti di Ucraina e Russia, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, non sono più possibili da tempo", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo che ieri il leader di Kiev ha sottolineato di non essere interessato a parlare con il capo di Stato russo da quando le truppe di Mosca hanno invaso il suo Paese. Insomma, il mondo è davvero sull'orlo di un nuovo drammatico e forse definitivo conflitto globale. In tutto questo l'Italia gioca un ruolo del tutto marginale, quasi ininfluente. Insomma, la periferia della Nato che non conta quasi nulla rispetto a Berlino e Washington.

Alle ore 15.34 di ieri un alto funzionario della Casa Bianca ha avvisato i giornalisti: "Più tardi il presidente Biden chiamerà il cancelliere Scholz, il presidente Macron e il premier britannico Sunak - i quattro leader insieme al telefono - per continuare lo stretto coordinamento negli sforzi per sostenere l'Ucraina". Per la prima volta dopo undici mesi, l'Italia è stata esclusa dalla cabina di regia degli aiuti alla resistenza di Kiev. Giorgia Meloni è arrivata solo quando i temi principali erano già stati affrontati dai principali leader mondiali confermando così il ruolo praticamente insignificante del nostro conflitto sullo scacchiere internazionale. D'altronde il ministro della Difesa Guido Crosetto, probabilmente spaventato dalle minacce di Mosca, ha affermato che l'Italia invierà solo armi difensive "perché non siamo in guerra con i russi". Una retromarcia, quella dell'esecutivo, evidente, limpida e chiara e che mette in mostra come il nostro Paese sia del tutto marginale rispetto per esempio a Germania, Francia e Regno Unito. Non solo, l'Italia non invia tank a Kiev perché non ne ha. Marginale, un'ancella delle grandi, vere, potenze mondiali ed europee.

D'altronde un sondaggio Swg-Greenpeace boccia senza appello il governo e il ministro Crosetto (e la sua voglia di investire in nuove armi). Puntare sulla transizione energetica, fermare la corsa al riarmo, tassare gli extra profitti delle aziende fossili e dell’industria militare. Nella fotografia scattata dal 11 al 16 gennaio da un sondaggio SWG per Greenpeace Italia, i cui risultati vengono diffusi poche ore dopo la presentazione delle linee programmatiche del ministro della Difesa Crosetto, italiane e italiani dimostrano di avere le idee chiare sulla direzione da percorrere: verso un futuro con meno armi, verde e di Pace. La maggioranza degli italiani si schiera infatti contro l’aumento della spesa militare: il 55 per cento degli intervistati boccia la proposta del governo di portare il budget della Difesa al 2 per cento del Pil entro il 2028. Solo il 23 per cento è favorevole ad aumentare la spesa militare. L'Italia resti pure una succursale della Nato e degli Usa, su questo gli italiani sono d'accordo.

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