I romanzi rosa di Anna Paratore "Josie Bell", mamma di Giorgia Meloni
Ha pubblicato più di un centinaio di romanzi a cavallo degli anni '80 e '90, con lo pseudonimo “americano” di Josie Bell
Anna Paratore, mamma di Giorgia Meloni, ha un solido curriculum da scrittrice
La sinistra radical–chic è in agitazione perché ha scoperto che la famiglia Meloni non è una famiglia di giostrai circensi ignoranti come vorrebbe l’Idealtipo nazional–popolare costruito in decenni di propaganda.
La prima botta alla supposta intellighenzia figaccina degli attici intartinati fu data proprio da Giorgia Meloni che qualche tempo fa si produsse in un francese perfetto che fece rodere i gomiti allo stesso Enrico Letta che subito dopo sentì l’imperioso bisogno di replicare in un francese, peraltro, chiaramente inferiore
Dunque la “borgatara”, come la chiamano gli snob, non solo sapeva parlare bene in italiano, ma tiene botta pure in francese.
La seconda stangata ai puzzanaso l’ha data poi la mamma della Meloni, la signora Anna Paratore, o meglio l’ha data la sorella di Giorgia, cioè Arianna Meloni, che in una intervista al Foglio ha sveltato che la madre aveva pubblicato più di un centinaio di romanzi tra la fine degli anni ’80 e l’inizio di quelli ’90 con lo pseudonimo “americano” di Josie Bell.
Si tratta di romanzi che vengono definiti, a volte ingiustamente, “rosa” che però hanno, soprattutto in Italia, una nobile e robusta tradizione e con cui la signora Anna ha mantenuto tutta la famiglia. Impresa non da poco, quella di vivere della penna.
Le copertine sono coloratissime e illustrate da disegnatori che evidentemente conoscono il realismo. Si tratta sempre di immagini di coppie bellissime che sembrano tratta dai fotoromanzi d’amore. Sono raccontate storie di vita romanzate con solidi agganci appunto nel genere fotoromazesco. Racconti di giovani povere che incontrano rampolli ricchi dell’alta borghesia vestiti impeccabilmente con giacca, cravatta e Rolex d’oro. In quarta di copertina è riportata una breve biografia: "Vive con le due figlie in una villetta sulla spiaggia di Malibu, da quando ha divorziato da suo marito. “Quando scrivo”, ci ha confidato, “mi piace guardare il mare. Trasforma i ricordi in storie da raccontare”».
Personalmente ho scoperto di possederne addirittura uno in soffitta dal titolo Vergine amante (A charming Cinderella) del 1996. La collana si chiama Blue Tango Desiderio e le edizioni sono Le Onde di Roma. Sembrano traduzioni dall’inglese, ma non c’è il nome del traduttore e quindi si suppone che siano state scritte direttamente in italiano.
Ho riletto la storia. Si tratta di una vicenda intricata che ha come protagonista una orfanella, Michelle Smith, dai meravigliosi capelli rossi. Una specie di Alice nel Paese delle Meraviglie. L’orfanella viene cresciuta da suore americane e quando finisce il ciclo didattico scopre che la costosissima retta è stata pagata da un ricchissimo industriale, poi scomparso, che ha previsto anche un inserimento nella sua importante azienda.
La vicenda si sposta quindi a Los Angeles dove l’orfanella - accompagnata da una prosperosa segretaria bionda - entra in contatto con il bel mondo fatto di Ferrari rosse, alcol mattutini, piscine, ville, ed un flusso immenso di dollari. Rainer Kingstone, l’erede del ricco magnate, finge di amarla, la seduce e la sposa per loschi fini, ma alla fine se ne innamora veramente.
La trama è avvincente e ben congegnata e ricalca il genere Harmony. C’è una sapienza quasi da regista cinematografico con cui mamma Meloni sapientemente cattura l’attenzione del lettore che non vede l’ora di sapere come va a finire.
Il romanzo è venato di intrecci gialli e polizieschi ambientati nel mondo del grande potere finanziario americano e si scopre così che i Kingstone sono elettori conservatori, di Bush padre. Altri titoli reperibili su Amazon sono: Prigioniera di te, Prigioniera d’amore, Frammenti di sogno.
Certo non sono opere di logica booleana a cui sono avvezzi i dottoroni ztl ma quello letto è avvincente e divertente e si presuppone anche gli altri che stanno andando letteralmente a ruba. Sommandoci la passione letteraria dell’intera famiglia Meloni per Il Signore degli anelli di Tolkien il quadro si fa completo. Quindi le Meloni non hanno trafficato con i pesci al mercato – come qualcuno sperava - ma con la complessa sintassi della letteratura italiana e straniera.