L'ex capo degli 007 Gabrielli lascia il Viminale e va in pensione anticipata

Dopo mesi al Viminale "senza un vero incarico", l'ex sottosegretario di Draghi preferisce dirigersi verso lidi a lui più ameni rispetto al governo Meloni

di redazione politica
Politica

Franco Gabrielli preferisce la pensione anticipata alla prefettura

Franco Gabrielli ha lasciato la carica di prefetto al Viminale lo scorso 1 luglio. L'ex sottosegretario alla presidenza del consiglio - con delega ai servizi - del governo Draghi non ha trovato lo stesso favore nel nuovo governo di Giorgia Meloni. Infatti, il ruolo al Viminale non è stata che una ricollocazione senza incarico che - riporta Il Giornale - potrebbe essere stata lo scotto da pagare per il legame di Gabrielli con il Pd (Gentiloni, Prodi, Letta) oltre a un passato da aspirante democristiano negli anni '80, alla corte di Benigno Zaccagnini.  

Certamente il curriculum è dalla sua: direttore del Sisde e dell’Aisi, prefetto dell’Aquila ai tempi del sisma, Capo Dipartimento della Protezione civile, prefetto di Roma e poi capo della Polizia. Non sarà difficile per un professionista così navigato ottenere a una "ricollocazione" più gratificante. 

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Secondo i rumors, infatti, Gabrielli potrebbe agevolmente mettere le sue competenze al servizio di aziende di primaria importanza nel settore dell’intelligence. Ma c’è anche chi scommette che il destino di Gabrielli sia di ripartire dall’Europa, sulla falsa riga di Draghi, chiamato come consulente di Ursula von der Leyen.

Ancora altre voci dicono di una sua discesa in campo nella politica, specie dopo che a marzo scorso aveva picchiato sull’immigrazione dopo la tragedia di Cutro, dicendosi “avvilito dei soliti errori” e “dei ministri che fanno viaggi della speranza in Africa”, “dei proclami” e soprattutto del passaggio “dal buonismo al cattivismo senza una vera programmazione di politiche durature”.

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Così aveva preso le distanze dalle politiche annunciate da Palazzo Chigi e persino dal lessico di Piantedosi: “A differenza del ministro, io sono stato un questurino a denominazione d’origine controllata e non mi sarei espresso come lui sulla strage di Cutro”. 

Staremo a vedere quale freccia deciderà di scagliare l'ormai ex prefetto, tra le varie al suo arco. 

 

 

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