"La manovra aggraverà la crisi". Su Affaritaliani le contro-proposte del Pd

Manovra, Antonio Misiani (responsabile economico del Pd): "Nulla o quasi per rilanciare la crescita". Intervista

Di Alberto Maggi
La Piazza intervento di Antonio Misiani
Politica

Misiani (Pd): "I 21 miliardi stanziati per il caro bollette basteranno per finanziare tre mesi di aiuti, poi chi vivrà vedrà"


Perché il Pd ha deciso di scendere in piazza contro la manovra?
"La legge di bilancio del governo Meloni aggraverà la crisi economica e sociale del Paese. E’ inadeguata ad affrontare efficacemente la crisi energetica e a scongiurare la recessione ed è fortemente iniqua, segnata da scelte ideologiche ed elettoralistiche. Penso allo stop al reddito di cittadinanza per fare cassa sui poveri, ai favori agli evasori fiscali con l’aumento del tetto per l’uso dei contanti e il colpo di spugna sulle cartelle esattoriali, all’allargamento del divario di tassazione tra autonomi e dipendenti con l’estensione ulteriore della flat tax per le partite IVA".

Quali sono i punti della Legge di Bilancio che contestate maggiormente?
"I 21 miliardi stanziati per il caro bollette basteranno per finanziare tre mesi di aiuti, poi chi vivrà vedrà. E’ una manovra di corto respiro, che non offre certezze per le famiglie e le imprese, tranne che da dicembre il prezzo della benzina e del gasolio aumenterà, visto che il governo ha ridotto da 25 a 15 centesimi lo sconto sulle accise.Di fronte ad un’inflazione a livelli record, che sta facendo crollare il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi, il governo si limita a prorogare il taglio del cuneo fiscale del 2022, con un piccolo rafforzamento per i redditi fino a 20 mila euro. Decisamente poco, a fronte di un’inflazione vicina al 13 per cento e retribuzioni che aumentano di poco più dell’1 per cento. Quanto al reddito di cittadinanza, il governo non lo ha riformato. Lo ha brutalmente tagliato, per poi abolirlo dal 2024. Una scelta irresponsabile, a maggior ragione in una fase di recessione economica e aumento della disoccupazione e dell’esclusione sociale. L’amata verità è che la destra - che di “sociale” non ha nemmeno l’ombra - detesta i poveri e preferisce corteggiare gli evasori fiscali.Nella manovra, infine, non c’è nulla o quasi per rilanciare la crescita. Non è chiaro cosa il governo Meloni voglia fare del PNRR, la cui attuazione nei tempi previsti è cruciale per fare ripartire l’economia. Anche il ridimensionamento dalla sera alla mattina del super bonus non aiuterà di certo la ripresa del sistema produttivo".

Che cosa avrebbe fatto il Pd se fosse stato al governo?
"Presenteremo le nostre contro proposte nei prossimi giorni. Secondo noi è necessario molto più coraggio per affrontare la crisi energetica e il crollo del potere d’acquisto dei redditi. Servono maggiori aiuti alle famiglie e alle imprese, contratti di fornitura di energia a prezzi calmierati, un tetto nazionale al costo dell’elettricità, lo sblocco delle comunità energetiche rinnovabili. Il taglio del cuneo va decisamente rafforzato e reso fortemente progressivo e va potenziata anche la quattordicesima pensionistica. Presenteremo norme per accelerare l’attuazione del PNRR e riorganizzare gli incentivi per gli investimenti privati, privilegiando quelli per la transizione ecologica. E’ necessario investire di più sulla sanità, sulla scuola, sul trasporto pubblico e gli enti locali, che la legge di bilancio del governo Meloni rischia di mandare in forte sofferenza finanziaria. Queste misure vanno finanziate aumentando la tassazione degli extra profitti, contrastando seriamente e non a chiacchiere l’evasione fiscale, accelerando la riforma della pubblica amministrazione per razionalizzare la spesa".

Ci sono margini di dialogo per un miglioramento in Parlamento?
"Dipende dal governo e dalla maggioranza. Noi presenteremo le nostre proposte e daremo battaglia in Parlamento e nel Paese contro le scelte peggiori di questa manovra. I tempi sono molto ristretti, cercheremo di utilizzarli al meglio per discutere le nostre idee e fare valere le nostre ragioni".

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