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Annalisa Cuzzocrea, tuttologa che punta Roma difendendo Di Maio e Bati

Di Giuseppe Vatinno

Il vicedirettore de La Stampa ha espresso posizioni "poco comprensibili" sui recenti fatti di politica e di cronaca

Annalisa Cuzzocrea, la tuttologa che punta Roma difendendo Di Maio e Bati

Nostalgia canaglia. Il direttore de La Stampa Massimo Giannini e il vicedirettore Annalisa Cuzzocrea vengono da Repubblica ed ora sono in esilio a Torino. Nebbia e clima freddo appena mitigato dai gianduiotti e da quella complicità che si crea tra naufraghi in un paese straniero.

Infatti i due probabilmente non vedono l’ora di ripiombare a Roma e di impossessarsi dei vertici di Repubblica, giornale sul quale scrivevano prima del trasferimento nelle langhe brumose del nord. Nel frattempo la Cuzzocrea non sembra avere un ottimo rapporto con la sua redazione che spesso ne critica le scelte eclettiche e controcorrente che sembrano dettate solo dal desiderio di mettersi in mostra e di stupire, magari nell’ottica del ritorno a climi più temperati per lei, che oltretutto è abituata al generoso sole della Calabria.

L’elenco delle sue prese di posizione poco comprensibili è lungo e ci limitiamo solo alle ultime due per dare un’idea.

Annalisa Cuzzocrea la tuttologa prende posizione e difende Di Maio, dal curriculum all'italiano

Qualche giorno fa il vicedirettore ebbe la pessima idea di difendere la nomina di Luigi Di Maio a inviato nel Golfo Persico. La vicenda è nota. Di Maio, ex ministro degli Esteri nell’ultimo governo Draghi, era scomparso dai radar della politica subito dopo la catastrofe del 25 settembre quando con il suo movimento Impegno Civico creato dal nulla in pochi giorni con Bruno Tabacci e 65 parlamentari diciamo così “ingenui” aveva preso una sonora batosta elettorale racimolando un misero 0,6% e perdendo anche le sfide nel maggioritario. A quel punto era fuori da tutto e infatti chiuse gli account social e –come detto – scomparve letteralmente nel nulla salvo riuscirne pochi giorni fa con la proposta fattagli da Josep Borrel il “ministro” degli Esteri dell’UE.

Subito si sono scatenate polemiche roventi, non solo in Italia ma anche a Bruxelles dove viene messo in dubbio addirittura la validità del suo CV e soprattutto il fatto che il suo inglese sia approssimativo e non all’altezza dei requisiti internazionali. Osservazioni molto imbarazzanti che – oltre tutto – non fanno certo fare una bella figura all’Italia. A questo punto interviene la Cuzzocrea che sabato scorso afferma alla trasmissione In Onda su La 7 che: “Io penso che abbia molto studiato e ha imparato tanto, lo conosco da quando è arrivato in Parlamento. All’epoca aveva delle idee confuse, poi ha sposato idee diverse”.

Dunque secondo la bionda giornalista Di Maio ha “molto studiato” ma –a quanto pare- a Bruxelles ci sono molti che non la pensano così. E se l’inglese zoppica l’italiano non è da meno, basta ricordare la lunga teoria di congiuntivi sistematicamente sbagliati. Una difesa che sinceramente stona anche perché viene da chi in passato non era stata certo tenera verso i Cinque Stelle.